Vacanze forzatamente piĆ¹ lunghe in vista per i clienti Tirrenia: per lo sciopero dei lavoratori marittimi e amministrativi del gruppo di navigazione proclamato dalla Uiltrasporti del 30 e 31 agosto rischiano di restare a terra ”fra 15mila e 20mila” passeggeri. Se l’azienda, definita l’Alitalia dei mari ĆØ insolvente e non puĆ² pagare gli stipendi dei dipendenti, la bomba-sciopero ĆØ pronta a scoppiare.
I numeri sono del segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia, che ha spiegato che sono 28 le navi che operano su tutte le linee coinvolte dalla protesta, di cui venti di Tirrenia e 8 della controllata Siremar che collega la Sicilia con le isole minori.
”Siamo consapevoli che ĆØ uno sciopero fuori dalle regole” ha osservato il dirigente sindacale riferendosi al periodo di franchigia estiva che dura sino al 5 settembre e aggiungendo che ”non ci assoggetteremo ad una eventuale precettazione” da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. ”Se non avessi dichiarato lo sciopero ci sarebbe stato il rischio di agitazioni spontanee e quindi, paradossalmente, la dichiarazione di sciopero ha un valore regolatorio”.
Caronia auspica ”un atto di responsabilitĆ da parte del governo nei confronti dei lavoratori e di chi deve rientrare dalle vacanze” e ribadisce la necessitĆ di ”una convocazione a palazzo Chigi per mettere nero su bianco le garanzie per i lavoratori”. Allo sciopero (proclamato successivamente anche dall’Orsa e a cui intende aderire anche Federmar Cisal) ”non ĆØ escluso che aderiscano anche i lavoratori delle altre ex controllate di Tirrenia” ha spiegato Caronia riferendosi a Caremar, Saremar e Toremar giĆ cedute alle rispettive regioni di competenza, cioĆØ Campania, Sardegna e Toscana nell’ambito del processo di privatizzazione imposto dall’Unione europea la cui scadenza ĆØ il 30 settembre prossimo.