
Tommaso Buscetta chi era: cancro, causa morte, dov'è la tomba, moglie, figli, unghie strappate, biografia e vita privata (nella foto Ansa, Buscetta con una delle mogli)
Tommaso Buscetta chi era? Il suo nome è uno dei più ricorrenti quando si parla di mafia. Ma forse non tutti conoscono nel dettaglio la storia del pentito più famoso di sempre. Proprio a Don Masino è dedicato il film Il Traditore, nel quale a interpretarlo è Pierfrancesco Favino.
Dove e quando è nato, quando e dove è morto, causa della morte, dov’è la tomba, biografia di Tommaso Buscetta
Tommaso Buscetta è nato a Palermo il 13 luglio del 1928 in una famiglia poverissima. Sua madre era casalinga e suo padre vetraio. Buscetta era ultimo di 17 figli. Nel 1945 si affiliò a Cosa Nostra.
Durante l’adolescenza iniziò una serie di attività illegali nel mercato nero, come il furto di generi alimentari e la falsificazione delle tessere per il razionamento della farina, diffuse durante il ventennio fascista. Questa attività lo rese abbastanza celebre a Palermo, dove nonostante la giovanissima età veniva già chiamato don Masino in segno di “rispetto”.
Morì di cancro il 2 aprile 2000, all’età di 71 anni, dopo aver vissuto la maggior parte della sua vita con la sua terza moglie e famiglia in Florida, negli Stati Uniti, con nomi falsi. Fu sepolto sotto falso nome, la sua tomba si trova a North Miami.
Tre mogli, figli, figli uccisi: vita privata di Tommaso Buscetta
A 16 anni Buscetta sposò Melchiorra Cavallaro dalla quale ebbe quattro figli: Felicia nel 1946, Benedetto nel 1948, Domenico ed Antonio. Benedetto ed Antonio furono vittime della lupara bianca nel corso della seconda guerra di mafia. Nel 1966 sposò in Messico la soubrette Vera Girotti (ex fidanzata del batterista Gegè Di Giacomo) dalla quale ebbe la figlia Alessandra. Due anni dopo si trasferì in Brasile, dove conobbe Cristina De Almeida Guimaraes, figlia di un importante uomo d’affari, che sposò nel 1978 in carcere a Torino e dalla quale ebbe quattro figli. Essendo sotto protezione, non si conosceva il nome di questi figli, finché uno di loro (Roberto) uscì allo scoperto rivelando la propria identità.
Ad un certo punto Buscetta fu sospeso da Cosa nostra per aver lasciato la sua prima moglie: infatti l’adulterio era considerato un grave reato. Durante una deposizione a un processo nel 1993 il pentito Salvatore Cancemi rivelò a Buscetta di aver strangolato a morte, insieme a Giuseppe Calò, due dei suoi figli, Antonio e Benedetto (anche se Benedetto fu strangolato da Calò in quanto somigliava di più al padre). Don Masino lo perdonò, dicendo che sapeva che non avrebbe potuto rifiutare l’ordine dato da Riina (aveva ordinato di ammazzare i Buscetta, gli Inzerillo, i Contorno e i Bontade fino al 20º grado di parentela).
Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi
Tommaso Buscetta è stato anche soprannominato il boss dei due mondi, vista la sua lunga permanenza in America. La sua attività (sia in Sud America che negli Stati Uniti) hanno fatto sì che conoscesse le dinamiche mafiose in toto. Sia quelle siciliane che quelle “esportate” negli altri continenti. Impossibile riassumere tutta la vita di Buscetta in poche righe, meglio affidarsi alla sua pagina Wikipedia.
Le unghie strappate a Buscetta in Brasile
Un dettaglio ha finito per colpire l’immaginario collettivo. A Buscetta furono strappate le unghie dei piedi. Protagonisti della tortura furono i poliziotti brasiliani che, dopo averlo catturato, cercarono così di carpire da lui informazioni preziose. Su di lui usarono scariche elettriche, gli strappano le unghie dei piedi, lo tennero legato, lo portarono in aereo sulla città di San Paolo e finsero di buttarlo nel vuoto. Buscetta però non disse niente.
