ROMA – Chi l’ha visto?, nella puntata di mercoledì 6 aprile, è tornato a occuparsi del caso del militare siciliano Tony Drago. Un giovane soldato che venne trovato morto nel cortile della sua caserma, a Roma, il 6 luglio del 2014. Nessuno vide e la vicenda venne chiusa come un suicidio per motivi personali. Ma la mamma di questo ragazzo non si è mai arresa, arrivando a importanti scoperte: per esempio che sul corpo del giovane erano presenti lesioni non compatibili con la caduta dalla finestra della caserma. Alcune vecchie di qualche giorno. Tony era stato picchiato in caserma? E da chi, perché?
Un testimone, amico del giovane, alla trasmissione ha detto:
“Tony era nervoso – ha riferito al legale della famiglia e ai microfoni di Rai Tre – e mi ha raccontato di un episodio accaduto la sera prima. Era stato aggredito, mentre era in camera a luci spente. Qualcuno gli si era buttato addosso e un altro lo aveva bloccato. Erano più di tre, ma dalla voce aveva riconosciuto due ragazzi”. Il testimone fa i nomi di queste due persone e aggiunge: “Tony disse che voleva denunciare il fatto, anche perché non era la prima volta”.
Ecco come riassume la vicenda il portale locale Siracusa Times:
Si parlò subito di suicidio quel 6 luglio del 2014. Si parlò di un suicidio che non ha mai convito ne la madre del giovane caporale dell’esercito ne i moltissimi amici. La morte di Tony Drago, trovato morto all’interno del cortile della caserma del reggimento “Lancieri di Montebello” a Roma, trattata a livello nazionale del programma di Rai3 “Chi l’ha visto?” pare sia avvolta da un alone di mistero per quanto concerne la ricostruzione ufficiale. Una tenacissima mamma Sara non si stanca di bussare ad ogni porta alla ricerca della verità sulla tragica fine del suo Tony. Un ragazzone sorridente e pieno di vita che, a detta di molti, non avrebbe mai potuto pensare ad un gesto estremo come quello di lanciarsi nel vuoto. Ed ecco che, tra una settimana, a Roma si discuterà dell’istanza di archiviazione delle indagini sulla morte del militare siracusano. Davanti al palazzo di Giustizia della capitale, per quella data, gli amici del giovane srotoleranno uno striscione con su scritto “Verità per Tony”. Una verità che possa fare luce sulla morte di Tony Drago. Per sostenere la delicata causa è nato un comitato dal nome “Verità per Tony Drago” ed è stato creato un conto corrente apposito per chiunque volesse contribuire alle attività che possano aiutare a trovare la strada per la verità su quanto accaduto quel 6 luglio di quasi due anni addietro. Per contribuire alle attività del Comitato l’iban è IT02L0503417101000000002150, causale “Verità per Tony”.