Cronaca Italia

Torbole Casaglia (Brescia), operaio 54enne precipita in una botola in una fonderia e muore

Un operaio è morto sul lavoro in una fonderia a Torbole Casaglia, nel in provincia di Brescia. L’uomo è precipitato in una botola, che si sarebbe aperta improvvisamente, mentre stava pulendo un condotto. A lanciare l’allarme sono stati i colleghi, ma l’operaio è deceduto sul colpo.

Aggiornamento articolo ore 19:48.

Operaio precipita nel vuoto e muore in una fonderia di Brescia

E’ Vasile Necoara, rumeno di 54 anni, la vittima dell’incidente sul lavoro avvenuto nella fonderia di Torbole Casaglia. L’uomo, sposato e con figli, era residente a Castelcovati, nel Bresciano. Dipendente di una ditta esterna con sede a Travagliato, stava effettuando lavori di manutenzione ad alcune tubature quando è precipitato in una botola per oltre dieci metri. I colleghi che erano con lui hanno lanciato immediatamente l’allarme, ma l’operaio è morto sul colpo.

L’azienda teatro dell’incidente mortale è stata chiusa nel pomeriggio e la produzione interrotta per alcune ore per permettere le indagini ai carabinieri. La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per fare piena luce su quanto accaduto ed è stato posto sotto sequestro l’impianto sul quale stava lavorando l’operaio. La tragedia di Torbole Casaglia è avvenuta proprio nel giorno del presidio indetto dai sindacati per la sicurezza sul lavoro davanti alla sede della Regione.

Incidenti sul lavoro, 8 morti a maggio in Lombardia

In Lombardia sono otto le persone morte mentre lavoravano solo a maggio. “Un numero impressionante, drammatico, di fronte al quale non bastano le parole di circostanza, occorrono i fatti”, secondo il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo. “È un dato impressionante” anche per Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia. “Mi pare che la fretta e la furia di ripartire – ha avvertito – possa diventare un rischio aggiuntivo a quelli già presenti nei normali processi”. Quindi “serve volontà politica per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le risorse ci sono, le dichiarazioni anche, ma i ritardi – ha aggiunto – si accumulano e continuiamo a contare i morti”. Di una “strage quotidiana” ha parlato Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombardia convinto che servano “800 ispettori, professionisti della prevenzione e dei controlli”.

“A morire – ha osservato Danilo Margaritella, segretario generale Uil Lombardia – sono i lavoratori più umili, quelli che nemmeno ci ricordiamo che esistono, quelli che soffrono ogni giorno. Quei morti sono gli ordini di cibo che vogliamo avere entro poco portati da chi non ha tutele e che deve correre per guadagnare. Quei morti sono il gadget tecnologico comprato online consegnato da lavoratori obbligati a ritmi insostenibili e disumani. È doveroso dire basta a tutto questo”. 

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Gianluca Pace