Viaggiava sui carri funebri la cocaina in partenza da Torino e destinata alle province di Biella e Vercelli. A svelare il giro, avviando l’operazione “Tambuto” (ossia bara in calabrese), è stata una serie di intercettazioni telefoniche e di pedinamenti disposti dal pubblico ministero Alessandro Sutera Sardo e coordinati da Marco Martino capo della Criminalpol torinese.
Tre gli arrestati, tutti di origine calabrese, apparentemente insospettabili e con un lavoro regolare. La droga era destinata principalmente al mercato delle province di Biella e Vercelli, ma sono documentati passaggi anche in provincia di Torino. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno identificato come capo carismatico Biagio Pasqualone, di 40 anni titolare di un’impresa di servizi funebri a Cavagnolo (Torino). Era lui che metteva a disposizione i mezzi per effettuare i passaggi di droga.
Il Pasqualone è stato arrestato poco prima di effettuare un funerale. In manette anche Antonino Papasergio, di 42 anni, bidello in una scuola elementare di Vercelli e tossicodipendente a sua volta, che – sempre secondo la polizia – aveva il compito di procurare e testare la droga. Infine Vincenzo Trentinelli, di 43 anni, imprenditore edile di Camburzano (Biella) che effettuava materialmente le consegne.
Gli ordini di custodia cautelare nei confronti dei trafficanti sono stati emessi dal gip Dante Cibinel.
