ROMA – Una denuncia contro i vertici delle aziende Eternit e Fibronit e' stata presentata alla procura di Torino dalla figlia di due coniugi romani morti di mesotelioma maligno epitelioide, un cancro legato all'esposizione alle polveri di amianto. La vicenda e' raccontata in un comunicato dell'Osservatorio nazionale amianto, a cui aderisce Marina Padoan, la donna che si e' rivolta alla magistratura per la morte del padre Gianfranco Padoan a 72 anni nel novembre 2009 e della madre Anna Musca un anno dopo, a dicembre 2010.
Gianfranco Padoan, nato a Roma nel 1937, era un operaio della Fibronit di Broni (Pavia), un'azienda che produceva elementi per l'edilizia in amianto, chiusa nel 1985. Spesso veniva inviato nelle altre sedi della societa' in Italia, come il magazzino sulla via Appia a Roma, citta' dove abitava la sua famiglia, si legge nel comunicato.
''Le persone che ci lavoravano (nel magazzino, ndr) sono quasi tutte morte e chi non lo e', e' gravemente ammalato – prosegue la nota -. Altre volte (Padoan) si e' recato anche all'estero, come in Africa – dove sicuramente ci sono stati altri contaminati dall'asbesto – per occuparsi del taglio e la posa in opera di tubi in cemento-amianto, per la costruzione di acquedotti''.
''E' stata la stessa Inail di Roma a diagnosticare, poi, al signor Padoan di essere affetto da mesotelioma maligno epitelioide, patologia che ne ha causato il decesso a novembre del 2009 – si legge ancora nel comunicato -. E quasi un anno dopo, a dicembre 2010, e' venuta a mancare anche la moglie, vittima inconsapevole delle fibre killer che l'hanno contaminata attraverso le tute da lavoro che il marito portava a casa per essere lavate''.
Dieci amministratori, dirigenti e componenti del Cda della Fibronit, oltre ai vertici della Eternit Stephan Ernest Schmidheiny e Louis De Cartier De Marchienne, sono stati denunciati con richiesta di arresto. Marina Padoan e' assistita dall'avvocato Ezio Bonanni. ''C'e' il sospetto di un collegamento tra le due aziende – si legge nella nota – per condotta criminosa ispirata dalla volonta' di violare tutte le misure di sicurezza e di salvaguardia della salute e della integrita' psicofisica dei dipendenti''.
Schmidheiny e De Cartier De Marchienne il 13 febbraio scorso sono stati condannati a sedici anni per disastro ambientale doloso nel processo di Torino per le migliaia di morti e di malattie legate ai prodotti in amianto della Eternit.
