
TORINO, 16 MAG – Uccise con 19 coltellate, a Torino, la giovane donna con cui aveva avuto una relazione, poi ne trasportò il corpo senza vita su un carrello da supermarket per oltre un chilometro e lo gettò nel fiume Po.
Per Mohamed Nour El Din, egiziano di 31 anni, il pm Paolo Cappelli aveva chiesto l’ergastolo, ma il gup Rosanna La Rosa, dopo un processo celebrato con rito abbreviato, ha sentenziato 17 anni e 8 mesi di carcere, stabilendo che le attenuanti generiche (e il relativo sconto di pena) sono di valore equivalente alle aggravanti che erano state contestate.
La vittima, Laila Mastai, 24 anni, di origini marocchine, fu aggredita ai primi dello scorso settembre in un parcheggio del complesso commerciale del Lingotto, dove lavorava in un bar insieme a Mohamed Nour El Din. Il giudice ha assegnato provvisionali per 70 mila euro complessivi al figlio e al marito (dal quale era separata).
Si era costituita parte civile anche l’Associazione delle donne marocchine (Acmid) chiedendo un risarcimento simbolico di un euro, ma non ha ottenuto nulla; l’avvocato Loredana Gemelli, uscendo da Palazzo di Giustizia, ha criticato la sentenza.