ROMA – Quello a sinistra è l’Abdel Majid Touil di Milano. Il marocchino di 22 anni in cella da 3 giorni a San Vittore perché la polizia di Tunisi lo accusa di essere l’uomo che ha fornito le armi per la strage al museo del Bardo del 18 marzo scorso. Quello a destra è l’Abdel Majid Touil di Tunisi. O meglio è l’identikit di quell’uomo. Sono la stessa persona? A vedere le due foto a confronto sembra proprio di no.
Il Toulil di Tunisi è quello che abbiamo visto in decine di foto, comprese quelle sul barcone con cui è arrivato in Italia a febbraio. L’identikit, almeno a prima vista, sembra indicare una persona totalmente diversa. Non è questione di barba e capelli. Diverso è il taglio degli occhi, per esempio. Ma sono altre le differenze che saltano agli occhi: la bocca del Touil di Tunisi ha labbra piccole e strette che nulla c’entrano con l’altro Touil. Diversa, e non poco, anche la forma del naso.
Infine l’età: l’uomo disegnato dai poliziotti di Tunisi sembra decisamente più vecchio di quel Touil che, in carcere, continua a chiedere agli agenti: “Perché sono qui? Non ho fatto niente”.
In tanto, per oggi 22 maggio, è attesa una prima decisione sull’estradizione richiesta dalla Tunisia. Certamente Touil (che secondo la Procura di Milano era in Italia nei giorni dell’attentato) si opporrà: a quel punto la palla passerà al giudice.