C’e’ anche Michele Antonio Varano, 59 anni, nato a Centrache (Catanzaro) ma da anni residente in Svizzera, inserito nell’elenco dei 30 latitanti mafiosi più pericolosi, tra i destinatari delle richieste d’arresto partite dalla Procura di Ancona e per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. L’inchiesta è incentrata su un traffico di marijuana fra Italia e Svizzera.
Varano, ricercato dal 2000 per associazione mafiosa e contrabbando, era stato arrestato nel maggio 2009 a Neuchatel su mandato delle autorità elvetiche, nell’ambito della stessa inchiesta sul giro di marijuana tra la Svizzera e l’Italia, ma poi era tornato in libertà.
Sette in totale le ordinanze firmate dal gip di Ancona. Quattro riguardano italiani residenti in Svizzera: Mirco Biagio Milano, 27 anni, pugliese domiciliato a Falconara, Francesco Fortini, 30 anni, Danilo Valentino, 40 anni, e Maximiliano Milano, 40 anni. Per tutti si attende ora l’estrazione. L’inchiesta, partita nel 2008, è stata coordinata dal pm di Ancona Marco Pucilli e condotta dagli agenti della Squadra mobile di Anconoa diretta da Luigi Di Clemente, in collaborazione con la polizia svizzera.
Uno dei provvedimenti cautelari è stato notificato in carcere a Nicola Traettino, 50 anni, detenuto per concorso in estorsione e usura e considerato uno dei finanziatori del traffico di marijuana, coltivata in un ex capannone industriale vicino Neuchatel. Sono finiti in carcere anche Francesco Barone, 40 anni, campano residente a Polverigi, autore dell’impianto elettrico della ‘serra’ svizzera, e Francesca Giannella, 32 anni residente a Castelferretti (Ancona), ritenuta anche lei finanziatrice del traffico.
La marijuana ricavata dalla piantagione, dotata di un sofisticato sistema di lampade e irrigazione, era destinata ai mercati europei e italiano, tra cui quello delle Marche.