È ancora giallo sul computer di Brenda. I carabinieri del Ros hanno interrogato un hacker che tre mesi fa avrebbe cancellato tutta la memoria dal pc della trans morta: a chiederlo sarebbe stata proprio Brenda, agitata e spaventata.
Il dettaglio, rende ancora più complicate le perizie che dureranno circa 15 giorni. I tecnici scelti dalla Procura ci metteranno due settimane a capire che cosa ci fosse dentro al portatile di Brenda. Il tecnico sarebbe un ragazzo brasiliano conosciuto dalle trans della zona il quale ha dichiarato che gli inquirenti non troveranno file molto vecchi. Il ragazzo ha aggiunto che circa tre mesi fa ha ricevuto da Brenda una telefonata in cui gli veniva chiesto di andare da lei e aiutarla a cancellare in modo definitivo tutti i file sul computer.
L’hacker ha dichiarato di non conoscere il contenuto dei file che ha cancellato e di non conoscerne le motivazioni: l’unica cosa certa è che l’operazione di “wiping” (la cancellazione di tutta la memoria) sarebbe avvenuta circa tre mesi fa, ossia dopo l’irruzione dei carabinieri nell’appartamento di Natalì. per quella data, il caso non era ancora scoppiato ma era già ben noto a tutte le trans della zona.
Probabilmente Brenda, una volta saputo del video che girava sul presidente della Regione, ha deciso di liberarsi dei suoi file, magari contenenti altri filmati e altre foto: gli inquirenti confidano di riuscire, attraverso tecniche molto avanzate, a ritrovare qualcosa di quello che l’hacker pensa di aver cancellato.