
Trapianto di fegato collegato direttamente al cuore salva una bimba di 5 anni FOTO ANSA
Le hanno impiantato un fegato, collegandolo direttamente al suo cuore. È così che hanno salvato una bambina di 5 anni a Torino, all’ospedale Molinette. Un intervento chirurgico di 12 ore eseguito da un’equipe composta anche di medici del vicino ospedale infantile Regina Margherita. Nata nel capoluogo piemontese da genitori di origine cinese, la piccola aveva scoperto la malattia quando era andata con la famiglia in Cina nel 2021. Un anno fa era tornata e aveva iniziato le cure con chemioterapici di ultima generazione all’Oncoematologia pediatrica del Regina Margherita, diretta dalla professoressa Franca Fagioli, fino a poterla candidare al trapianto.
Il fegato collegato al cuore
“Si è trattato di un intervento eccezionale, che non abbiamo mai fatto in questo modo su un bambino, ma con una tecnica già sviluppata sugli adulti per trombosi della vena cava. È stato necessario un donatore con certi tipi di caratteristiche. Cioè che avesse la disponibilità di tutta la vena retroepatica e di parte dell’atrio destro del cuore, quindi che non dovesse dare il cuore in donazione”. A spiegarlo è il professor Renato Romagnoli, che dirige l’équipe chirurgica del Centro Trapianti di fegato dell’ospedale.
“Servivano tutte queste parti – ha chiarito – perché in sostanza dovevamo arrivare dal piano inferiore, dove c’è il fegato, fino a quello superiore, dove c’è il cuore. E l’abbiamo fatto usando tutta la vena retroepatica e parte dell’atrio destro del donatore per collegare il fegato in continuità al cuore”. Perché nella piccola paziente la vena cava inferiore era del tutto trombizzata e ostruita tra le vene renali e l’atrio destro del cuore. E c’era anche fretta: meno di un mese per trovare il donatore, operare e riprendere i farmaci.
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