Trapianto di fegato dopo un colpo di calore: così un uomo finito in coma per il caldo è stato salvato (Nella foto Ansa, l'ospedale le Molinette di Torino)
Salvato da un colpo di calore grazie ad un trapianto di fegato: è accaduto ad un uomo piemontese di 57 anni.
L’uomo è stato soccorso alcuni giorni fa nella provincia di Asti privo di sensi vicino ad un falò di rovi e sterpaglie, con una temperatura corporea di 41 gradi.
E’ stato quindi intubato e trasportato ad Alessandria e in seguito spostato in eliambulanza a Torino, all’ospedale le Molinette della Città della Salute, per il trapianto di fegato, resosi necessario in seguito ad una gravissima insufficienza epatica. E adesso l’uomo si sta risvegliando dal coma.
L’uomo, con una corporatura da ex atleta corridore, era stato colto da malore vicino a casa, dove stava bruciando delle sterpaglie, in uno dei pomeriggi di temperature molto elevate rispetto alla media stagionale.
Ha chiamato i soccorsi, ma quando i sanitari del 118 sono arrivati era ormai riverso a terra e le condizioni, secondo i sanitari, avrebbero portato a morte certa.
L’uomo è stato quindi trasportato in elisoccorso all’ospedale di Alessandria, dove è stato ricoverato in rianimazione. Qui i medici hanno raffreddato il corpo con mezzi fisici (ghiaccio sul corpo e infusioni endovenose fredde) e applicato terapie per sostenere le funzioni vitali.
Le condizioni del paziente si sono progressivamente stabilizzate, con iniziali segni di miglioramento. Tuttavia gli indici relativi allo stato del fegato a partire da 24 ore dopo l’evento acuto hanno registrato un evidente e progressivo peggioramento.
A poco più di 36 ore il paziente non dava alcun segno di risveglio dal coma e si trovava in uno stato di grave insufficienza epatica acuta.
E’ dunque scattata la decisione di contattare i medici delle Molinette per valutare l’opzione salva-vita di un trapianto epatico.
Il paziente è stato quindi trasferito alle Molinette, ricoverato in rianimazione e inserito in lista d’attesa per trapianto di fegato in ‘super-urgenza nazionale’.
La Rete Trapianti italiana si è immediatamente attivata e dopo pochi minuti è stato individuato un donatore d’organi compatibile, da poco resosi disponibile ad Udine.
Il trapianto epatico è stato eseguito nella terza giornata dopo l’evento iniziale nelle sale operatorie delle Molinette. Il paziente è ancora ricoverato in terapia intensiva, ma ha già normalizzato i valori della funzione epatica e sta dando significativi, seppur iniziali, segni di risveglio dal coma.