Trasferito giudice di Lanciano: fece sconto di pena al fratello

Il giudice Tullio Moffa

Confermato dalla Cassazione il trasferimento cautelare nei confronti del procuratore della Repubblica del tribunale di Lanciano (Chieti) a quanto riporta l’Ansa, finito sotto processo disciplinare per non essersi astenuto in un procedimento nel quale era indagato suo fratello. Il giudice in questione, Tullio Moffa, aveva violato il dovere di correttezza e di imparzialità “consapevolmente”, per non essersi astenuto dalla trattazione della richiesta di patteggiamento presentata da suo fratello, finito nel registro degli indagati.

Anzi, aveva dato il suo consenso alla richiesta di applicazione della pena formulata dal fratello «così arrecando un indebito vantaggio all’indagato, costituito dall’esiguità della pena pecuniaria per cui aveva prestato il consenso». Senza successo, il magistrato ha protestato in Cassazione contro il trasferimento cautelare in un tribunale limitrofo: i  supremi giudici (sentenza 24758) hanno confermato il verdetto disciplinare emesso lo scorso 28 aprile.

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Lorenzo Briotti