Trenitalia ed il nodo Frecciarossa: 70% dei treni in ritardo

Con l’arrivo del nuovo treno Frecciarossa di Trenitalia si può arrivare da Roma a Milano in meno di tre ore. Si può certo, ma forse sarebbe meglio dire si potrebbe. Gran parte dei Frecciarossa infatti, nella fase di avviamento della rivoluzione dell’alta velocità, non è stata all’altezza delle promesse e degli impegni e non solo per colpa del maltempo: il 70% dei nuovi convogli arriva in ritardo. Lo raccontano i primi dati elaborati nell’ambito dell’inchiesta conoscitiva aperta a Torino, epicentro dei dissesti e delle proteste, dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello.

Le corse in linea con le tabelle di marcia sono state meno di una ventina, secondo il dossier nelle mani di Guariniello. Un centinaio degli oltre 400 Frecciarossa monitorati è approdato a destinazione con meno di 15 minuti di ritardo. Oltre 300 invece, stando sempre alla ricognizione fatta dai collaboratori del pm, hanno accumulato ritardi superiori al quarto d’ora. E, di questi, 50 hanno sforato i tempi di oltre 60 minuti, 30 hanno doppiato la boa delle due ore extra perse, si è arrivati a picchi di 5 ore abbondanti. E tutto è cominciato prima che neve e ghiaccio colpissero la penisola, due giorni dopo l’inaugurazione della linea Torino-Milano.

Trenitalia, nonostante i dati pesanti, continua comunque a difendere le sue ragioni. Solo il 25 per cento dei treni fast in corsa dal 13 dicembre al 5 gennaio – dati resi noti dall’azienda – è arrivato al capolinea con più di 15 minuti di ritardo. Altre centinaia di Frecciarossa non hanno centrato l’obiettivo puntualità per meno di un quarto d’ora, anche su tratte relativamente brevi. Ma secondo Trenitalia i ritardi dei treni sotto 15 minuti non sono considerati tali, “per consuetudine europea”.

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Alessandro Avico