In Trentino un No vax è morto in ospedale dopo aver rifiutato di essere intubato. Quando l’uomo è stato portato in ospedale in condizioni di insufficienza respiratoria ha rifiutato l’intubazione che avrebbe potuto salvargli la vita. E’ morto così un uomo di 50 anni, una delle due vittime del Covid indicate nell’ultimo bollettino diffuso dalla Provincia di Trento.
Il paziente è stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Santa Chiara di Trento. Al personale sanitario ha espresso la volontà di non procedere con l’intubazione.
L’uomo, di origini tedesche e da qualche mese residente sul Garda, è spirato la sera di giovedì. A nulla sono serviti i ripetuti inviti dei medici e della fidanzata, preoccupati per l’aggravarsi delle condizioni di salute. L’uomo non si era voluto vaccinare contro il coronavirus. L’uomo non aveva altre patologie particolari ma soffriva di obesità. Il cinquantenne si era presentato in ospedale alcuni giorni prima con sintomi già evidenti. Quando la situazione è peggiorata e il corpo del paziente non ha reagito alle normali terapie, i medici hanno spiegato che sarebbe stata necessario intubarlo per favorire l’ossigenazione.
Di fronte alle resistenze del paziente, gli hanno spiegato i rischi enormi – anche la morte – cui sarebbe andato incontro. I sanitari hanno chiesto aiuto alla compagna del cinquantenne, che ha provato a convincerlo: sino all’ultimo ha però negato il consenso ad essere intubato, passaggio obbligato per la legge italiana (a meno che il paziente sia impossibilitato ad esprimersi) per poter procedere. Poche ore dopo il cuore dell’uomo ha cessato di battere.
“In questi casi noi cerchiamo di convincere il paziente che l’impossibilità di aumentare il grado di assistenza, in particolare modo effettuare l’intubazione, può pregiudicare anche la sopravvivenza”, ha spiegato ai microfoni del Gr Rai di Trento il dottor Daniele Penzo, primario del reparto di terapia intensiva del Santa Chiara.
“Verifichiamo che ci sia da parte del paziente – ha aggiunto Penzo – la piena capacità di intendere e volere ed eventualmente cerchiamo di coinvolgere anche i familiari per convincerlo. Ma è chiaro che nel momento in cui un paziente rifiuta il trattamento abbiamo il dovere di rispettarlo. È un problema – conclude il primario – che dovremo affrontare con sempre maggior frequenza”.
In Trentino, sempre di più le persone affette da Covid che rifiutano i trattamenti, con conseguenze che possono essere, come si è visto, letali. la provincia autonoma è uno dei territori finiti sotto osservazione proprio a causa dell’aumento dei contagi nelle ultime settimane, trend che rischia di far valicare al Trentino il confine della zona gialla proprio a ridosso delle festività natalizie.
Oggi, sabato 11 dicembre, in Trentino si sono registrati altri due decessi: un uomo di 39 anni non vaccinato (con altre, gravi patologie) e di un ultraottantenne, vaccinato e anche in questo caso con altri seri problemi di salute. I nuovi casi rilevati sono 262, dei quali 96 casi risultati positivi al molecolare (su 1.013 test effettuati) e 166 all’antigenico (su 7.069 test effettuati). I molecolari poi confermano 72 positività intercettate nei giorni scorsi dai test rapidi. Complessivamente sono 2.324 i casi attivi in Trentino.