Treviso: insultata dai manifestanti della Cgil. La donna, cardiopatica, è stata portata in ospedale

Una manifestazione della Cgil

Una donna di Treviso è stata accerchiata e aggredita verbalmente da un gruppo di partecipanti alla manifestazione della Cgil. La signora, cardiopatica, era a bordo di una Mercedes Cabrio avuta come macchina di cortesia perché la sua era in riparazione. Sembra che sia stata proprio la vettura ad attirare i manifestanti. La donna ha raccontato l’accaduto al quotidiano Il Gazzettino: «Sono rimasta a testa china, piegata sul volante. Non ho detto niente, non ho mosso un dito. Mi hanno offeso nel modo più indegno, volgare e disgustoso. Ho preferito non reagire. Mi avranno dato della prostituta centinaia di volte. Me lo gridavano sulla testa. La macchina era scoperta: la gente praticamente per offendermi si piegava fin dentro l’abitacolo. Mi son sentita morire. Stavo soffocando. Ero loro prigioniera. Loro non sapevano niente né di me né dell’auto. Eppure mi hanno quasi ucciso. Ho addirittura tamponato l’auto che mi precedeva nella speranza di farmi spazio e sfuggire dall’ingorgo in cui tutti si sentivano autorizzati ad offendermi, accusandomi di essere una rovina dell’Italia, di non pagare le tasse, di essere una donnaccia».

Dopo l’aggressione, durata venti minuti, la donna, scortata dagli uomini della polizia locale, è stata portata nella farmacia di piazza Duomo. I valori della pressione erano a 200 di massima e 142 di minima. È stata quindi portata in ospedale, dove il referto medico parla di «aggressione verbale (senza percosse) durante una manifestazione a sfondo politico con successiva comparsa di senso di soffocamento e crisi ipertensiva».

La donna, ha deciso di non sporgere denuncia. Scriverà però una lettera alla Cgil per raccontare tutto quello che le è accaduto.

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Sandro