Il padre in questione, scrive Antonio Pascale sul Corriere della Sera, quando aveva visto che il figlio nuotava bene lo aveva affidato ad un allenatore. Ma poi quell’allenatore era poco, secondo l’uomo. Così è diventato lui stesso allenatore del figlio, costringendolo a ore in piscina.
Per accelerare la formazione del campione il padre in questione si era rivolto ad un dietologo. Ma nemmeno lui gli era sembrato all’altezza del compito. Così il padre si era reinventato anche nutrizionista, somministrando al figlio integratori non adatti alla sua età.
Adesso la Procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per quel padre, che è indagato per maltrattamenti in famiglia.