A Trieste, capoluogo del Friuli Venezia Giulia, si evidenzia “il più grande focolaio della regione: 93 soggetti, partecipanti a manifestazioni no green pass“. Lo ha detto il responsabile della task-force sanitaria della regione, Fabio Barbone, nel corso di una conferenza stampa sulla situazione sanitaria in Fvg.
Un identikit ricavato dalle autodichiarazioni delle persone che si sono sottoposte a tampone e che hanno dichiarato, appunto, di aver partecipato a manifestazioni contro il Green pass. Alcuni casi, ma si tratta di numeri minimali, sono di persone che per obbligo di lavoro hanno partecipato e hanno dovuto seguire le manifestazioni, ha aggiunto Barbone. Dalle autodichiarazioni e dai video si vede che queste persone “non utilizzavano mascherine, non rispettavano il distanziamento, stavano gomito a gomito con molte persone in situazioni come parlare animatamente, urlando, cantando”, ha aggiunto il responsabile della task-force.
“L’aumento dei nuovi casi è esponenziale”, ha spiegato Fabio Barbone. “Si sale molto rapidamente e si scende molto lentamente”. Nell’ultima settimana in “provincia di Trieste si sono registrati 801 nuovi casi, il doppio della settimana precedente”. Questo “ha portato a un tasso di infezione di 350 casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni, poco meno del triplo rispetto al resto della regione”. Il dato di incidenza, ha detto in maniera chiara Barbone, “ci fa tornare indietro alla primavera 2021 e all’autunno 2020″. Quindi adesso “la variabile tempo è fondamentale”, ha aggiunto lasciando leggere tra le righe la necessità di misure di mitigazione.