Violini e chitarre banditi dal centro. Allontanamento, sequestro dello strumento e multa di cento euro per chi è sorpreso a suonare e a chiedere qualcosa per il piccolo intrattenimento musicale. Cinquecento euro per chi raccoglie firme nei banchetti, se l’attività nasconde un raggiro. E fra un po’ il provvedimento potrebbe estendersi agli extracomunitari che vendono gli oggetti per strada. Dopo le panchine sdradicate per non far dormire i senzatetto e le multe esorbitanti per i proprietari dei cani che fanno la pipì nei marciapiedi, Trieste torna a far notizia per le misure “salva-decoro” volute dall’amministrazione. Decisioni che hanno già suscitato la protesta di qualche cittadino. Intanto sono già stati effettuati i primi sgomberi.
Non tutti dunque, sono favorevoli all’ordinanza contro i «comportamenti che possono causare scadimento della qualità della vita e del decoro urbano», voluta dell’assessore alla Vigilanza, Enrico Sbriglia. Proprio al centro della città, in quella zona che il comune vorrebbe off-limits per i suonatori col cappello, è andato in scena un “raduno orchestrale” per protestare contro il nuovo divieto.
L’assessore, però, difende la propria decisione, presa, sostiene, per rispondere alle lamentele delle persone «disturbate da suoni molesti. Chi ha competenze musicali viene a chiedere il permesso per suonare in strada, e lo ottiene. E invece siamo bersagliati da pseudo-suonatori, da queste fisarmoniche che sembrano copertoni d’auto, costoro dopo aver maltrattato la tastiera non si schiodano dai tavolini senza aver intascato i soldi».
Sbriglia annuncia, inoltre, che presto il provvedimento verrà esteso ai venditori ambulanti perché, dice, è «irragionevole vedere dei marcantoni che vendono libri illeggibili per le strade. Perché non vanno a lavorare, a un’agenzia interinale, o alla Caritas?».
Intanto il dibattito si estende alla rete e si fa subito acceso. «Inviterei il sig. Sbriglia a fare una gita a San Francisco o Parigi, così avrebbe una mentalità più cosmopolita che paesana», commenta “Luciobarc00” sulla pagina del “Piccolo” di Trieste che riporta la notizia. «Altro che fisarmoniche, tra scooter, parcheggi in doppia fila e macchine sui marciapiedi, la fisarmonica dovrebbero suonarla nelle orecchie di Di Piazza (Roberto Di Piazza, sindaco di Trieste, ndr), che si svegli un po’. Per i comuni mortali i problemi sono la viabilità, l’inquinamento e la mancanza di spazi verdi», scrive un altro cittadino. Altri accolgono la notizia con un liberatorio «era ora!», mentre “Dariucci” se la prende con «i rumeni e albanesi che quando ti rilassi seduto ad un bar, ti suonano nelle orecchie che non riesci nemmeno a parlare, e se non gli dai l’euro ti bestemmiano dietro, maleducati e arroganti».
*Scuola di giornalismo Luiss