ROMA – “C’erano quattro persone nel raggio di un centinaio di metri dal luogo del delitto, è possibile che non abbiano sentito gli spari? Qualcuno era anche più vicino, a una decina di metri: come può non essersi girato sentendo i colpi di pistola? Una persona che non ha detto tutto probabilmente c’è”. Queste le parole del procuratore Marco Martani sul duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due giovani fidanzati freddati a colpi di pistola lo scorzo 17 marzo nel parcheggio di una palestra di Pordenone. Un omicidio ancora senza indagati, colpevoli e movente.
“Omertà? Su questo aspetto si potrà tornare quando gli interrogatori delle persone sentite durante l’indagine non saranno più secretati – sottolinea il capo della Procura pordenonese -, solo allora si saprà il perchè di alcune affermazioni. C’è gente che parla senza sapere – rincara la dose Martani -, senza conoscere quante persone hanno testimoniato e cosa hanno detto. Quando si conosceranno gli atti, allora potranno parlare”.