PORDENONE – “E pensare che quando i militare della caserma dove lavorava mio figlio sono venuti ad Adelfia per il funerale di mio figlio ho fatto entrare Ruotolo in casa mia” racconta, intervistato da Giallo, Francesco Ragone, il papà di Trifone, commentando l’arresto di Giosuè Ruotolo, accusato per l’omicidio del figlio e della fidanzata Teresa Costanza.
Gli inquirenti dopo quasi un anno di indagini hanno arrestato Giosuè Ruotolo, il presunto omicida di Teresa Costanza e Trifone Ragone, freddati il 17 marzo 2015 nel parcheggio di una palestra a Pordenone. Giosuè Ruotolo, commilitone ed ex coinquilino di Trigone è stato portato nel carcere di Belluno. La fidanzata di Giosuè Ruotolo, Rosaria Patrone, è agli arresti domiciliari, accusata di favoreggiamento. “Ruotolo ha agito in assenza di qualsiasi senso morale – scrive il Gip – con assoluta indifferenza e freddezza, E0 un soggetto altamente pericoloso e di elevata capacità militare”.
“Ho fatto entrare Ruotolo – racconta ancora il padre di Trifone- nella casa in cui mio figlio è cresciuto. Giosuè Ruotolo aveva fatto il picchetto d’onore insieme ad altri militari e quella sera volevo offrigli una pizza. Era il 25 marzo. Ricordo come se fosse ora che era armato: a ripensarci, avrebbe potuto spararci ed eliminarci tutti. Solo oggi che lo hanno arrestato mi sento al sicuro”.