PORDENONE – Sono durati a lungo gli interrogatori di due ragazze, le fidanzate di due commilitoni di Trifone Ragone e Giosuè Ruotolo. Obiettivo degli inquirenti, chiarire grazie alle loro testimonianze la natura dei rapporti tra il militare ucciso e il suo presunto assassino. Avevano litigato? E perché? Cosa li legava? Scrive UrbanPost:
Nuovi sviluppi nelle indagini relative al duplice omicidio di Pordenone: nei giorni scorsi sono state sentite dagli inquirenti due ragazze, si tratta delle fidanzate di Sergio Romano e Daniele Renna, ex commilitoni ed inquilini di Giosuè Ruotolo, unico indiziato in carcere per l’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone. Le due giovani sarebbero state interrogate separatamente dai pm Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro, in procura a Pordenone. Ne danno notizia diversi testate locali. Le due ragazze sono state ascoltate separatamente in qualità di persone informate sui fatti. Le audizioni sono durate diverse ore. Prima sarebbe stata sentita la fidanzata di Romano, poi quella di Renna. Alle due donne dei testimoni chiave dell’inchiesta, secondo cui tra Giosuè e Trifone ci sarebbe stata una rissa per via dei messaggi molesti inviati dall’indagato alla fidanzata della vittima, sarebbero state poste domande finalizzate a ricostruire la personalità di Ruotolo e Trifone, dei rapporti tra loro e del legame tra il militare campano e la fidanzata – indagata per favoreggiamento – Rosaria Patrone. Le ragazze, stando alle poche indiscrezioni emerse, avrebbero fornito una versione dei fatti molto simile a quella data ai magistrati dai rispettivi fidanzati. Gli inquirenti, infatti, stanno cercando di approfondire la natura del legame Giosuè-Trifone, al fine di trovare nuovi riscontri oggettivi e concreti dei presunti attriti tra i due militari dai quali, secondo l’accusa, sarebbe scaturito il movente dell’efferato duplice delitto.