PORDENONE – C’è un indagato. La svolta per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, uccisi sei mesi fa davanti al Palazzetto dello Sport Crisafulli di Pordenone è arrivata nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 settembre. Un uomo è stato infatti iscritto nel registro degli indagati e al sospettato gli investigatori sarebbero arrivati grazie al caricatore ripescato nel laghetto del parco di San Valentino. Caricatore, è notizia di giovedì, compatibile con la Beretta 7,65 che ha freddato i due.
Non si tratta di uno sconosciuto, anzi. L’indagato, 26 anni, è un commilitone e amico di Trifone Ragone e l’uomo sarebbe già stato ascoltato in passato dagli investigatori.
Scrive Cristina Antonutti su Il Gazzettino:
C’è molto a disposizione, ma evidentemente non è ancora abbastanza per poter arrestare il killer e i suoi eventuali complici.
La tecnologia e le telecamere sono state fondamentali per raccogliere informazioni sulle persone presenti nel palasport e nelle ipotetiche vie di fuga. Ma sul luogo del delitto l’unica traccia trovata resta i sei bossoli calibro 7,65. Purtroppo sono privi di impronte digitali e di un profilo genetico da comparare con quello della rosa dei sospettati. Nemmeno sulla Suzuki Alto bianca in cui sono stati uccisi i due ragazzi sono state trovate tracce biologiche. Quella sera il killer – che si è mosso nel buio parcheggio della palestra rapidamente e con una lucidità tale che in tanti hanno pensato a un professionista del crimine – è incredibilmente riuscito a uccidere senza lasciare tracce, farsi vedere dagli sportivi che stavano a pochi metri da lui, che hanno scambiato gli spari per petardi e non si sono accorti di presenze sospette.