PORDENONE – Trifone Ragone era il vero obiettivo, Teresa Costanza è stata uccisa solo perché si trovava con lui in quel momento, la sera di martedì 17 marzo. E’ una delle ipotesi fatte dagli inquirenti che indagano sul duplice omicidio nel parcheggio di Pordenone, spiega Cristina Antonutti sul Gazzettino
La parola più ricorrente tra gli investigatori è “giustiziati”: tre colpi alla testa di Ragone, tre alla testa di Costanza. Il killer “è arrivato, ha agito e se ne è andato senza destare sospetti, dimostrando di conoscere la città”, ha detto il procuratore Marco Martani, che ha smentito la notizia circolata secondo cui nel bagagliaio dell’auto di Ragone, caporal maggiore del 132° Reggimento carri, fosse stata trovata una pistola nascosta sotto gli asciugamani, nel borsone da palestra. Notizia falsa.
Ma, scrive Antonutti sul Gazzettino,
“L’ipotesi che l’obiettivo dell’esecuzione fosse il militare dell’Esercito però si sta sempre più rafforzando. «L’assassino – conferma la Procura – avrebbe potuto uccidere diverse volte la ragazza, poi ognuno può fare le sue deduzioni». Invece ha agito quando Trifone e Teresa erano entrambi in auto”.