PORDENONE – Teresa Costanza e Trifone Ragone furono uccisi nel buio di un parcheggio a colpi di pistola calibro 7,65, in una struttura centrale e nel cuore di una zona abitata di Pordenone. Eppure nessuno sembra aver visto o sentito nulla.
Il giallo di Pordenone vede per il momento invischiata solo un’altra coppia di giovani amanti, Giosuè Ruotolo con l’accusa di omicidio e la fidanzata Rosaria Patrone indagata per favoreggiamento: il processo potrebbe partire già a settembre, anche se le indagini della Procura non sono ancora chiuse e i tempi potrebbero quindi dilatarsi. Anche perché l’unico sospettato, Ruotolo, compagno d’arme 26enne di Trifone e attualmente rinchiuso nel carcere di Belluno, potrebbe non aver agito da solo.
Si fanno sempre più insistenti infatti le voci che parlano di una terza persona finita nel mirino degli inquirenti per concorso in omicidio, persona che proprio in questi giorni sarebbe stata sentita dagli investigatori insieme al proprio avvocato.
“Ci risulta che la polizia abbia sentito diversi nuovi volti in questi giorni – conferma l’avvocato di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern – anche se le attenzioni si starebbero concentrando su un individuo in particolare”. Ma finché l’indagine resta aperta, i fascicoli sono secretati. “Noi – continua la toga piacentina – abbiamo sempre ribadito che l’impianto accusatorio costruito contro il mio assistito fosse molto fragile, e questa nuova direzione presa dagli eventi ne è solo una riprova”.