
Tromba d'aria Pantelleria, chi sono le due vittime: un vigile del fuoco e un pensionato (foto Ansa)
Giovanni Errera e Francesco Valenza. Sono loro le due vittime della tromba d’aria che ieri, venerdì 10 settembre, si è abbattuta su Pantelleria.
Giovanni Errera, 47 anni, era un vigile del fuoco in servizio sull’isola. Francesco Valenza invece un pensionato di 86 ann. I due, secondo le prime ricostruzioni, viaggiavano a bordo delle loro auto, sulla strada che porta al lago di Venere, quando sono stati investiti dalla tromba d’aria e sono stati scaraventati fuori dall’abitacolo, uno su un muretto e l’altro a terra.
Il collega di Giovanni Errera: “Era una persona splendida”
“Giovanni era una persona splendida, faceva il suo dovere senza mai contestare nulla. Perdiamo un collega e io, soprattutto, perdo un amico”. Lo dice Mario Caporelli, vigile del fuoco di Castelvetrano, da 4 anni in servizio nel distaccamento di Pantelleria. Caporelli, capo turno, sino allo scorso 4 settembre ha lavorato in squadra con Giovanni Errera.
“Giovanni era un’eccellenza del nostro Corpo – dice ancora Caporelli – era felicissimo della nascita del suo secondo figlio e quando finiva il turno non vedeva l’ora di tornare in famiglia”. Mario Caporelli ha appreso la notizia ieri sera mentre si trovava nel porto di Trapani per imbarcarsi sul traghetto verso l’isola. “Quando i colleghi mi hanno detto della morte di Giovanni non ci volevo credere – dice – poi la conferma e il dolore per la perdita di un amico e di un collega”.
Il racconto dei testimoni: “Una scena apocalittica”
“Sentivo pioggia e vento fortissimi, qualcosa di davvero anomalo per la nostra isola. Tutto è successo in un momento – racconta un residente – Dall’intensità della pioggia sembrava come un tornado che veniva dal mare – racconta – da casa non riuscivamo a uscire, tanto era forte il vento. A un certo punto è andata via anche la luce e a quel punto abbiamo pensato che la tromba d’aria aveva provocato danni seri, anche se non potevamo immaginare ci fossero anche delle vittime”.
«Sentivo pioggia e vento fortissimi, qualcosa di davvero anomalo per la nostra isola. Tutto è successo in un momento», dice Pino Guida, residente in contrada Karuscia a Pantelleria. Casa sua dista poco meno di un chilometro dal luogo dove la tromba d’aria ha provocato morte e distruzione. «Dall’intensità della pioggia sembrava come un tornado che veniva dal mare – racconta – da casa non riuscivamo a uscire, tanto era forte il vento. A un certo punto è andata via anche la luce e a quel punto abbiamo pensato che la tromba d’aria aveva provocato danni seri, anche se non potevamo immaginare ci fossero anche delle vittime».
