Troppi medicinali mutuabili prescritti? Il medico deve risarcire lo Stato.
Il medico di famiglia che prescrive più medicinali mutuabili, e quindi a carico del sistema sanitario nazionale, rispetto a quelli che sono necessari ai suoi pazienti, senza disporre in certi casi gli esami clinici obbligatori per arrivare alla prescrizione, deve risarcire le casse dello Stato.
È il principio stabilito dalla sentenza della Corte dei Conti della Lombardia, che ha giudicato sul caso di un medico, condannato a rimborsare il Ssn con 2.840 euro, ovvero il costo delle medicine prescritte in eccesso.
Secondo i giudici, infatti, il medico di base è tenuto a seguire il criterio della «appropriatezza» nella prescrizione dei farmaci, in relazione alle malattie dei pazienti. Il medico, però, spiegano i giudici, non può essere condannato solo per aver sforato i parametri della media statistica delle prescrizioni a livello nazionale.
Nel caso di specie, che nasce da un’inchiesta più ampia su 277 medici, infatti, il collegio giudicante attribuisce al medico comportamenti «ingiustificati e gravemente colposi». Stando alle motivazioni della sentenza, il medico a volte non seguiva le corrette procedure prima di arrivare alla prescrizione. In altri casi, invece, vennero prescritti farmaci per 4 o 5 cicli di somministrazione, quando non erano necessari a curare la malattia.