Troppi carboidrati, i migranti si cucinano il pollo da soli

(foto Ansa)

ROMA –  I migranti dicono basta al menu del Ceis di Puos d’Alpago, in provincia di Belluno: troppa pasta e troppo riso.  E da circa un mese e mezzo, come racconta il Gazzettino, i trenta richiedenti asilo, gestiti dal Centro italiano di solidarietà e ospitati all’albergo Alpago di Puos, a pranzo e cena cucinano da sé.

Quattro o cinque volte a settimana fanno colletta mettendo 5 euro ciascuno e fanno scorta di verdure e pollo al supermercato. Poi attraversano la strada e si infilano nella cucina dell’abitazione, sempre gestita dal Centro di don Gigetto De Bortoli, dove abitano altri 16 richiedenti asilo e si mettono ai fornelli.
«Il nostro regime alimentare li fa star male – spiega un conoscente del gruppo, N.S. -, il loro intestino non riesce a smaltire troppi carboidrati, mangiarne tutti i giorni a pranzo e a cena, ormai è diventata una sofferenza».
Sono più abituati a digerire cibo africano, cous cous con pesce, riso con pollo, tante verdure. Non a caso i migranti più intolleranti sono quelli arrivati oltre un anno fa: non ce la fanno più. L’ultimo rifiuto di consumare le pietanze previste da chi li accoglie risale a ieri sera, davanti ad un piatto di riso in bianco, servito, secondo loro, con l’acqua di cottura. L’ennesima ricetta indigesta.
Con chi li accoglie la comunicazione è ridotta la minimo. I ragazzi, tra i 18 e i 30 anni senegalesi, nigeriani e camerunensi, assicurano di aver ripetuto agli operatori di avere difficoltà con la cucina mediterranea, ma non è mai cambiato nulla e il menu, nei mesi è rimasto invariato (…)

Published by
Gianluca Pace