TORINO – Yari Vigorelli, 28 anni, e' stato condannato dalla Corte di Assise di Appello di Torino a dieci anni di reclusione per l'omicidio del padre Luigi e per il ferimento della madre Franca, ma non andra' in carcere. Scontera' i primi tre anni in liberta' vigilata, dopodiche' una commissione valutera' se proseguire con lo stesso regime. Il giovane, che in primo grado era stato assolto perche' non imputabile, era poi stato riconosciuto seminfermo di mente da una perizia.
Il delitto avvenne la mattina del 31 ottobre 2008 a Ghevio, frazione di Meina (Novara). Senza dare alcuna spiegazione, dopo essere uscito a prendere il giornale, Yari uccise a coltellate il padre e tento' di fare la stessa cosa con la madre, che rimase gravemente ferita e dovette trascorrere un lungo periodo in ospedale. Ancora oggi per il ragazzo vige il divieto di avvicinarla.
