TORINO – Stava sognando la moglie a letto con un altro uomo e le ha sparato. Si è difeso così al processo in cui è imputato di omicidio Salvatore Scandale, il muratore che a Vauda (Torino), la notte del 6 agosto 2011, uccise Mariella Vinardi.
Ai giudici della Corte d’assise di Torino l’uomo oggi ha sostanzialmente ripetuto quanto aveva detto subito dopo il fatto, affermando di avere agito nel sonno, con la pistola che teneva sempre vicino a sé per paura dei ladri, e di essere stato poi risvegliato dal rumore dello sparo, ritrovandosi disteso accanto al corpo della donna. I consulenti di accusa e difesa, in aula, hanno duellato sulla credibilità del racconto.
L’esperto che collabora con la procura, Roberto Mutani, ha asserito che Scandale non soffriva di disturbi del sonno tali da giustificare l’episodio, mentre Giuseppe Plazzi, sul fronte opposto, ha spiegato che si tratta di una cosa possibile: una specie di allucinazione che può colpire chi, come Scandale in quel periodo, era in preda a forte stress, dormiva pochissimo, fumava molto e assumeva forti quantità di caffè. Il processo riprenderà il 14 dicembre.