Ultrà ucciso a Pescara, associazione rom: "La politica mandante morale"

PESCARA, 3 MAG – ''Il tentativo della politica e dei media di generalizzare la violenza a tutta la minoranza rom presente a Pescara e' gravissimo ed e' la dimostrazione che sono i mandanti morali di questo omicidio, per aver troppo a lungo ignorato i propri doveri istituzionali e costituzionali''.

E' la durissima presa di posizione del presidente della Fondazione nazionale Romani' e dell'associazione regionale Ciliclo', Nazzareno Guarnieri, nel commentare l'omicidio di Domenico Rigante, il 24enne ucciso il primo maggio in casa, a Pescara, dopo l'irruzione di alcuni rom.

''Addebitare all'intera popolazione romani' le responsabilita' del singolo – aggiunge Guarnieri – e' il gioco meschino degli opportunisti senza scrupoli. Il grave fatto luttuoso pone questioni da troppo tempo irrisolte e troppo spesso strumentalizzate dalla politica e dai media. Nei mesi scorsi la nostra associazione ha denunciato pubblicamente il pericolo che potessero verificarsi gravissimi fatti. Ci dispiace rivendicare oggi di essere stati profeti, ma nessuno ha voluto ascoltarci''.

''Piu' volte abbiamo manifestato alla politica e alle istituzioni la disponibilita' della nostra organizzazione, delle nostre professionalita' e di una grande parte di famiglie rom ad affrontare con condivisione, competenza e chiarezza la questione dell'integrazione culturale dei rom – ribadisce il presidente della Fondazione Romani' -, ma nessuno ha voluto ascoltarci. E' vergognoso che anche questo grave fatto venga strumentalizzato con false verita', con la propaganda politica, con la generalizzazione''.

''Stiamo lavorando all'interno della comunita' – sottolinea Guarnieri – per cercare di calmare gli animi e ci siamo messi a disposizione delle forze dell'ordine, della Prefettura e del Comune. Sono certo che i nostri associati non sappiano dove si trova il presunto assassino, altrimenti, anche in forma anonima, lo comunicherebbero agli investigatori. In ogni caso – conclude -, una volta trovato, sara' giusto punirlo in modo esemplare, ma in base alla giustizia costituzionale''.

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Emiliano Condò