PHNOM PENH – L’Etna è patrimonio dell’umanità. La decisione dell‘Unesco è stata presa durante la sessione annula a Phnom Pneh, in Cambogia.
L’Unesco, agenzia Onu per l’educazione, la scienza e la cultura, ha motivato la decisione definendo l’Etna uno dei vulcani ”più emblematici e attivi del mondo”, con ”una delle storie documentate di vulcanismo più lunghe del mondo. I crateri della vetta, i coni di cenere, le colate di lava, le grotte di lava e la depressione della valle del Bove fanno dell’Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e per l’istruzione”, scrive ancora l’Unesco che nota come ”esso continua ad influenzare la vulcanologia, le geofisica ed altre discipline della Terra. La sua notorietà, la sua importanza scientifica e i suoi valori culturali e pedagogici sono d’importanza mondiale”.
La zona classificata dall’Unesco come patrimonio mondiale fa parte del Parco dell’Etna creato nel 1987. Il Comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco nella sua riunione annuale deve vagliare l’iscrizione nel patrimonio di 31 luoghi naturali e culturali. Fino ad ora sono 962 i siti iscritti in 157 paesi. Tra i siti che hanno chiesto l’ammissione per il loro ”valore universale eccezionale” figurano tra gli altri le Ville e i giardini medicei in Italia, il monte Fuji in Giappone e la città di Agadez in Niger.
Ad annunciare l’inserimento dell’Etna da parte dell’Unesco nel suo patrimonio mondiale era stato il 3 maggio scorso il Ministero dell’Ambiente dopo che il Ministero degli Affari Esteri aveva comunicato l’esito positivo della valutazione da parte dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), che aveva riconosciuto ”l’importanza scientifica ed educativa, l’eccezionale attività eruttiva e l’ultra-millenaria notorietà del vulcano, icona del Mediterraneo”.