Stava raccontando ad una platea di studenti di Urbino i giorni bui della sua deportazione nella Germania nazista, e le tante volte in cui la morte l’aveva sfiorato. Improvvisamente si è accasciato sul tavolo ed morto. Nando Ugoccioni, 87 anni, deportato da ragazzo in un campo nazista, se ne è andato ieri sera, proprio nel Giorno della memoria, nel corso di un incontro organizzato dagli studenti universitari di Urbino.
La città dove viveva e dove era molto conosciuto, come ex segretario comunale e animatore sportivo. Ugoccioni era stato invitato a parlare nel Collegio Tridente dalle associazioni studentesche Pantarei e FuoriKorso Urbino. Dopo la proiezione di alcuni video e una lettura di poesie, aveva raccontato di getto, e in maniera dettagliata, i suoi ricordi drammatici. Verso le 23, quasi alla fine del suo discorso, si è sentito male ed è spirato davanti agli studenti. Inutili il massaggio cardiaco e una respirazione forzata praticatigli da un’equipe del 118. La testimonianza di Ugoccioni aveva molto toccato l’uditorio.
Nel 1942, militare a Bologna nel Genio Ferrovieri, Ugoccioni fu catturato dalle milizie naziste e caricato su un treno diretto al campo di Stettino, all’epoca in Germania. Per tre anni aveva lavorato quasi come uno schiavo in una fabbrica siderurgica. Solo nell’aprile del 1945 era potuto tornare a casa. Da poco tempo l’anziano aveva ricevuto la medaglia d’onore del presidente della Repubblica per gli ex internati, e un premio della Provincia di Pesaro Urbino.
