Ustica, gli avvocati: “La sentenza di Palermo ha chiarito: è stato un missile”

Con la Sentenza depositata il 14 giugno 2010 a Palermo si è definitivamente accertato che “circa le due opzioni formulate per individuare le cause della caduta dell’aereo, e cioè l’abbattimento ad opera di un missile, o l’esplosione interna, la Corte ritiene accertata, nel rispetto degli standards di prova sopra specificati, la prima” cioè il “missile”.

E’ quanto sottolineano, in un comunicato, i due avvocati che hanno seguito la vicenda e cioe’ Vanessa Fallica e Daniele Osnato. Infatti- spiegano ”la sentenza della Corte di Appello di Palermo, prima sezione, a mezzo del proprio Presidente Alfredo Laurino, ha chiuso ogni porta alle ulteriori fantasiose, infondate e depistatorie ipotesi di deflagrazione di una bomba all’interno del DC9, definitivamente accertando, in punto di fatto, le cause della deflagrazione per opera di un missile.

La Corte, sul punto, ha vagliato le numerose perizie versate al fascicolo dibattimentale valorizzando ogni aspetto ed elemento di prova ed escludendo che una bomba potesse aver lasciato quei segni ritrovati sul relitto”.

”Il fatto accertato dalla Corte non potrà essere oggetto di alcuna riforma, essendo definitivo poiché l’eventuale ricorso in Cassazione potrebbe vertere su mere questioni di puro diritto. Tale fatto, quindi, è oramai giudizialmente appurato dalla magistratura Italiana e non più revocabile in dubbio”.

Adesso ”nessuno può più mettere in discussione che quella sera del 27 giugno del 1980 l’aereo dove viaggiavano 81 Italiani sia stato abbattuto da un missile. Ora il passo successivo sarà quello di verificare di quale nazionalità era il missile”, sottolineano di due avvocati.

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Maria Elena Perrero