ROMA – Due ministeri condannati a un risarcimento milionario, una sentenza che parla di “depistaggi” da parte dello Stato. La polemica su Ustica non si placa e ora il governo si mostra duro: ”Il Governo impugnerà una sentenza inaccettabile che butta a mare 31 anni di processi e perizie”, ha detto il sottosegretario Carlo Giovanardi, commentando in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, la pronuncia del tribunale di Palermo che ha condannato i ministeri dei Trasporti e della Difesa a pagare cento milioni ai familiari delle vittime della strage. ”E’ stato dimostrato – ha sottolineato Giovanardi – che non c’era alcun altro aereo in volo quella sera vicino al Dc9 precipitato”, anche se alcuni recenti testimoni, tra cui Francesco Cossiga, hanno parlato di un missile.
Giovanardi ha ricordato che i generali dell’Aeronautica indagati ”sono stati assolti con formula piena” e che le precedenti sentenze hanno definito ”fantapolitica” l’ipotesi della presenza di altri aerei in volo quella sera sui cieli di Ustica. ”Abbiamo chiesto alla Nato tutta la documentazione – ha proseguito il sottosegretario – e sono stati identificati tutti gli aerei in volo in quelle ore e nessuno era vicino al Dc9. Lo stesso Cossiga, sotto giuramento, disse di aver saputo solo de relato dall’ammiraglio Martini e da Amato di un missile, ma Amato, contattato da me, ha negato questa circostanza”.
Questo magistrato palermitano, invece, ha osservato, ”sostiene che non può essere stata una bomba. Ma il Governo ha fatto chiarezza in Parlamento su quanto accaduto e nessuno ha portato elementi solidi per contrastare quello che abbiamo detto. Qualcuno dice che la Nato invierà altra documentazione, ma noi abbiamo scritto alla Nato e ci ha risposto che non ha nulla da mandarci”. Insomma, per Giovanardi, ”dopo 31 anni di processi e perizie certosine che hanno sviscerato la vicenda ed una sentenza della Cassazione arriva un giudice monocratico e dice che, secondo lei, è andata in un altro modo. Questo è inaccettabile”.
La posizione del Governo è stata sostenuta anche dal sottosegretario ai Trasporti Aurelio Misiti, coordinatore del collegio di periti internazionali che nel 1994 indicò quella della bomba a bordo come la possibile causa del disastro. Tutte le altre ipostesi, ha assicurato, ”dalla guerra aerea alla collisione in volo si sono dimostrate inattendibili”.
Gli avvocati delle vittime però non sono dello stesso avviso, e dopo una sentenza civile chiedono l’approfondimento della verità. “Ci si auspica vivamente – dicono gli avvocati – che chi di dovere, nell’ambito delle proprie attribuzioni parlamentari, avvii ogni opportuna, ed a questo punto indefettibile, azione nei confronti della Francia e degli Stati Uniti affinché sia finalmente ammessa, dopo più di un trentennio, la responsabilità per il gravissimo attentato”.