ROMA – La mattina del 9 maggio 300 agenti della Squadra mobile della Questura di Roma, secondo quanto scrive l’Ansa, hanno eseguito diverse perquisizioni disposte dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) della capitale nei confronti dei componenti di quella che gli investigatori definiscono “una vasta organizzazione criminale che sarebbe dedita all’usura, alle estorsioni ed al riciclaggio di capitali”.
L’indagine ha fatto emergere un consistente giro di denaro prestato a tassi usurari.
Nell’operazione antiusura di stamani la squadra mobile di Roma oltre a sequestrare quelli che vengono considerati i libri contabili del “gruppo criminale” ha arrestato Vittorio Di Gangi. Nella sua abitazione è stato trovato un revolver calibro 38 con matricola abrasa, nascosto in una intercapedine ricavata all’interno di un armadio.
La famiglia Di Gangi, secondo quanto scrive l’Ansa è titolare di una delle più importanti agenzie di sicurezza privata, la Sipro. La Sipro nel pomeriggio ha diffuso una lettera in cui afferma che “né la Sipro, né la governance o altri soggetti coinvolti nella gestione dell’azienda sono stati coinvolti in inchieste giudiziarie”. La lettera precisa inoltre, “per mero funzionismo (…) che la famiglia Di Gangi non può essere affiancata a fatti di cronaca giudiziaria”.