Prima lo hanno “strozzato” con interessi sempre più alti, poi, quando la loro vittima non è riuscita più a pagare lo hanno addirittura sequestrato. La vittima della vicenda è un imprenditore romano, rilasciato dai suoi aguzzini solo dopo che i suoi familiari, la madre in particolare, hanno pagato quanto richiesto, 35 mila euro. La donna, però, ha denunciato gli strozzini che sono stati arrestati in flagranza di reato.
L’imprenditore, dopo aver chiesto il prestito si è sentito chiedere un tasso d’interesse, su base annua, superiore all’80% della cifra. Quando non è più riuscito a pagare è scattato il sequestro. Per i Tutti e tre, domiciliati nel popolare quartiere del Tufello, dovranno rispondere di concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione, violenza privata e lesioni personali.
Uno dei tre arrestati, è stato anche denunciato per coltivazione di marijuana finalizzata allo spaccio. Le piantine di stupefacente ed un quantitativo della sostanza, pari circa a 400 grammi, sono state sequestrate così come l’ autovettura (Bmw 335d) utilizzata per il sequestro di persona.
Le indagini, scattate dopo la denuncia della madre dell’ usurato, sono state realizzate con intercettazioni telefoniche, attività di osservazione, pedinamento e controllo e hanno consentito anche di sventare un altro sequestro lampo, tentato, con le medesime modalità del primo, nei confronti di un’altra vittima di usura.