SANTA MARGHERITA DI PULA – Una vacanza da Barbie per le bimbe dai 2 ai 10 anni. Accade in Sardegna a Santa Margherita di Pula, frutto di una partnership tra Mattel Italia e il lussuosissimo Forte Village Resort. L’iniziativa però suscita critiche in Gran Bretagna dove la giornalista e femminista Caroline Criado-Perez giudica l’offerta “deprimente” e invoca una battaglia al grido di “Basta stereotipi”.
L’idea è di offrire ai genitori un momento di relax al mare, mentre i figli, le figlie in particolare, con un supplemento di 550 euro giocano a fare le Barbie in una sorta di spazio a tema. Si chiama “Barbie Experience” e sarà in programma per la stagione estiva: tutto brandizzato, a cominciare dalla camera. Nel programma di attività sembrerà di essere su un set di Barbie con giornate intense durante le quali le bimbe impareranno a produrre gioiellini, realizzare t-shirt e potranno sfilare con indosso le loro creazioni sul pink carpet. Immancabile la festa a tema, il Pink Party.
Se ne è parlato anche sugli inserti di Viaggi della stampa inglese, ma su Twitter qualcuno ha cominciato a storcere il naso. Alla Mattel non si sono scomposti più di tanto: altre “Barbie experience” sono state promosse con successo a Cortina e sulle navi Royal Carribean. Alessandra Miranda, responsabile marketing per l’Italia della Girls Unit Mattel spiega:
“È un tipo di polemica al quale non vogliamo rispondere. La Barbie ha 55 anni, è stata ed è la bambola più amata, dalle nonne alle nipoti. Non abbiamo mai pensato che le bambine dovessero diventare “come” Barbie, ma al contrario che attraverso giochi che ormai sono un vero e proprio lifestyle, le bambine potessero immaginarsi grandi”
Forse, non tutti lo sanno, ma ogni Barbie ha una carriera, e la centesima è un’affermata capitana d’azienda. solo che alle femministe britanniche non va giù proprio quel lifestyle improntato alla “pinkification” (il colore rosa sopra ogni cosa).
Il quotidiano britannico Guardian si affida alle parole della Criado-Perez, nota per aver condotto una campagna volta ad una maggiore rappresentazione di figure femminili sulle banconote britanniche.
”Quello che trovo più demoralizzante è la pressione sulle bambine già da piccolissime: devono amare il colore rosa, devono volere che tutti le guardino, devono rendersi carine. Poi però quando sono adulte le critichiamo per l’importanza che attribuiscono all’aspetto fisico”.
Il Guardian cita anche una portavoce di Forte Village che spiega:
”E’ un’esperienza molto speciale per le bambine. Tutto è fatto in maniera sana. Sono delle bambine, vogliono solo giocare e divertirsi in questa esperienza”.