Una rete larga che va oltre Corona. Venti casi sospetti e uno, in particolare, che testimonia la portata della faccenda: fotografie talmente imbarazzanti da spingere le vittime dell’appostamento a sborsare fino a 300 mila euro per ritirarle dal mercato.
Proseguono gli interrogatori del secondo filone di indagini su Vallettopoli. Ci sono anche i nomi di due politici di primo piano, ma soprattutto di personaggi del jet set milanese e romano, tra le presunte vittime di agenzie fotografiche, su cui da pochi giorni il pm di Milano, Frank Di Maio, sta indagando.
Quattro gli indagati: 3 fotografi e un imprenditore. Sono Carmen Masi, titolare dell’agenzia Photo Masi, Maurizio Sorge, altro fotografo di Gossip e Max Scarfone, artefice dello scatto all’ex portavoce di Prodi, Silvio Sircana, mentre parlava con un trans e mediatore tra i carabinieri e il settimanale “Chi” nel caso Marrazzo.
Il quarto indagato è l’imprenditore veneziano Massimiliano Fullin. Si occupa di organizzazione di eventi e di pubbliche relazioni, era accusato a Potenza di favoreggiamento personale e ai tempi dell’indagine erano emerse alcune intercettazioni di colloqui tra lui e Fabrizio Corona.
Uno scenario inquietante, con una costante. Nei rapporti con le agenzie, un ruolo centrale nelle mediazioni lo ha svolto Alfonso Signorini, il potente direttore del settimanale della Mondadori “Chi”, tenuto in alta considerazione anche dal Cavaliere.
Ad essere caduti nella rete, come documenta La Repubblica, sarebbero stati vip come Michele Santoro, Beatrice Borromeo, Stefano Ricucci e la figlia del premier, Barbara Berlusconi.
Un filone iniziato nel 2008 per verificare quelle voci, sempre più insistenti, secondo le quali Corona non è che la punta di un iceberg e che oltre alla “Corona’s” molte altre agenzie fotografiche usano gli scatti rubati per ricattare i vip.
Così da pochi giorni sono iniziati i nuovi interrogatori. Il magistrato ha ascoltato, in particolare, Carmen Masi, titolare dell’agenzia Photo Masi, Maurizio Sorge, altro fotografo di Gossip e Max Scarfone, artefice dello scatto all’ex portavoce di Prodi, Silvio Sircana, mentre parlava con un trans e mediatore tra i carabinieri e il settimanale “Chi” nel caso Marrazzo.
La nuova inchiesta ipotizza che il “metodo Corona” riguardi anche altre agenzie fotografiche che ritirano dal commercio foto imbarazzanti di personaggi pubblici chiedendo denaro ai diretti interessati.
Alcuni particolari di questa ipotetica e intricatissima rete di ricatti li ha raccontati “Bicio” Pensa, ex assistente di Corona. Pensa ha raccontato, ad esempio, che, in anni diversi, vennero ritirate dal mercato alcune foto riguardanti Michele Santoro e Beatrice Borromeo, Leonardo Pieraccioni con la compagna Laura Torrisi, Stefano Ricucci con la show girl Natalia Bush, Barbara Berlusconi in compagnia di un personaggio dalla reputazione controversa.
In tutti questi casi, sempre secondo il racconto di Pensa, c’è di mezzo il settimanale “Chi” di Alfonso Signorini, proprietà della famiglia Berlusconi. Sempre secondo l’ex braccio destro di Corona tutti questi servizi fotografici vennero venduti alla rivista che poi, però, pubblicò le foto «con un taglio diverso».