Vallettopoli bis, alla scoperta di un sistema che va oltre Corona

A Potenza Fabrizio Corona è stato assolto dalle accuse dal Giudice dell’Udienza preliminare. Ma l’inchiesta su Vallettopoli non si ferma. Anzi, si arricchisce di nuovi particolari e apre lo scenario alla possibilità che esista un sistema di ricatti e clientele che interesserebbe fotografi, politici, giornalisti e svelerebbe una realtà molto più ampia, che va oltre Corona.

Ad essere caduti nella rete, come documenta La Repubblica, sarebbero stati vip come Michele Santoro, Beatrice Borromeo, Stefano Ricucci e la figlia del premier, Barbara Berlusconi.

Così l’inchiesta su Vallettopoli, invece di esaurirsi, entra nel vivo della fase due e a Milano, grazie al pubblico ministero Frank Di Maio, iniziano i nuovi interrogatori.

Un filone iniziato nel 2008 per verificare quelle voci, sempre più insistenti, secondo le quali Corona non è che la punta di un iceberg e che oltre alla “Corona’s” molte altre agenzie fotografiche usano gli scatti rubati per ricattare i vip.

Così da pochi giorni sono iniziati i nuovi interrogatori. Il magistrato ha ascoltato, in particolare, Carmen Masi, titolare dell’agenzia Photo Masi, Maurizio Sorge, altro fotografo di Gossip e Max Scarfone, artefice dello scatto all’ex portavoce di Prodi, Silvio Sircana, mentre parlava con un trans e mediatore tra i carabinieri e il settimanale “Chi” nel caso Marrazzo.

La nuova inchiesta ipotizza che il “metodo Corona” riguardi anche altre agenzie fotografiche che ritirano dal commercio foto imbarazzanti di personaggi pubblici chiedendo denaro ai diretti interessati.

Alcuni particolari di questa ipotetica e intricatissima rete di ricatti li ha raccontati “Bicio” Pensa, ex assistente di Corona. Pensa ha raccontato, ad esempio, che, in anni diversi, vennero ritirate dal mercato alcune foto riguardanti Michele Santoro e Beatrice Borromeo, Leonardo Pieraccioni con la compagna Laura Torrisi, Stefano Ricucci con la show girl Natalia Bush, Barbara Berlusconi in compagnia di un personaggio dalla reputazione controversa.

In tutti questi casi, sempre secondo il racconto di Pensa, c’è di mezzo il settimanale “Chi” di Alfonso Signorini, proprietà della famiglia Berlusconi. Sempre secondo l’ex braccio destro di Corona tutti questi servizi fotografici vennero venduti alla rivista che poi, però, pubblicò le foto «con un taglio diverso».

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luiss_vcontursi