SALUZZO (CUNEO) – Giornalisti, curiosi, studenti e professori, tutti davanti al liceo “Soleri”. Ieri (martedì 3 settembre) si è tenuto il collegio docenti del liceo, l’istituto del prof. Valter Giordano, al centro dello scandalo per aver avuto rapporti sessuali con due allieve (all’epoca minorenni) e arrestato lo scorso 21 agosto. La preside Alessandra Tugnoli, terminato il collegio, si è fermata con i cronisti: “La scuola non sapeva nulla di questa storia del professor Giordano. Ora vogliamo tornare ad occuparci soltanto dei nostri studenti e vorremmo essere lasciati in pace. È giunto il momento di spegnere i riflettori e di abbassare i toni.”
Cosa succederà alle due ragazze? Una delle due ancora deve finire gli studi. La famiglia dovrà decidere se farle frequentare la scuola dove è stata fino a giugno o se sia più opportuno farle cambiare istituto.
Per la ragazza – scrive Repubblica – che deve affrontare ancora un anno di liceo prima della maturità (l’altra vittima è già all’università), la scelta non sarà facile. Tornare in classe, affrontare a testa alta quella “comunità dei pari”, come la chiamano gli esperti, che per tutto agosto ha riempito Facebook di messaggi di solidarietà a Valter Giordano, «il professore che mi ha aiutato nei momenti difficili», «l’uomo che ha sbagliato ma è stato provocato », «il prof che è caduto in trappola ». E ancora di più, ha usato parole dure e impulsive sulle ragazze “consenzienti”, sui loro vestiti e sul loro carattere, sulla «ingiustizia» dell’arresto, in un’Italia dove tutti si improvvisano giuristi e dicono che cosa è reato e che cosa non lo è. Oppure andarsene lontano, per quanto lontano si possa andare con l’autobus ogni mattina nella provincia più grande del Piemonte.
L’altra ragazza ha terminato gli studi qualche anno fa. Intanto la scuola si è rivolta a un servizio di neuropsichiatria infantile per “eventuali progetti di sostegno“. Sul fronte giudiziario, il Tribunale del Riesame di Torino non ha ancora fissato l’udienza sul caso del docente saluzzese.
