“Vannoni ha usato mia figlia. Stamina senza scrupoli”, parla la madre di Nicole

Vannoni

ROMA – “È come se mi avessero rubato mia figlia. Me l’hanno gettata in piazza, con tutta la sua sofferenza. È stato uno shock  vedere quel video su Internet. Vannoni ha usato mia figlia senza scrupoli, ma io non ho certo paura di lui”, si sfoga Grazia Neri, la madre della piccola Nicole, la bimba di 11 anni affetta fin dalla nascita da una paralisi celebrale infantile.

Grazia racconta lo sconforto nel vedere violata la propria intimità familiare con quel filmato, fatto rimuovere ieri dal garante della Privacy.

Nicole M. ha quattro anni, muove a stento le braccia e le gambe. E’ malata dalla nascita, una patologia che i genitori hanno pensato di poter curare con il metodo Stamina.

Nicole soffre e la sua sofferenza è stata resa pubblica con un video pubblicato su YouTube. Pubblicazione che però non è stata autorizzata dai genitori, che hanno denunciato Davide Vannoni di Stamina per violazione della privacy e esercizio abusivo della professione medica.

L’intervista a Repubblica:

Grazia Neri, cos’ha pensato quando ha visto che avevano pubblicato il video di sua figlia?
“È stato un colpo tremendo, perché ho sempre fatto di tutto per proteggere la mia bambina e la nostra privacy. Mi hanno voluto fare un dispetto solo perché ho avuto il coraggio di dire la verità. Vannoni mi ha fatto pagare 40mila euro, ho le copie dei bonifici: altro che cure gratuite. E quelle iniezioni non hanno portato miglioramenti, sono state una sofferenza in più. Sono contenta che il garante della Privacy abbia deciso di farlo togliere dalla rete: io ho già sporto querela. E quando sono andata dai carabinieri del Nas ho fatto una scoperta agghiacciante”.

Quale?
“Mi hanno chiesto se fossi a conoscenza di cosa avessero iniettato, nel 2009, a mia figlia. Non lo sapevo: le avevano infuso cellule di un’altra piccola paziente, perché quelle di mia figlia non erano pronte. E la stessa cosa sarebbe successa ad altri tre bambini”

Lei cos’ha pensato?
“Al rischio corso, contagi o infezioni. E mi è subito venuto in mente che dopo le iniezioni mia figlia non era stata bene. La prima volta ha vomitato: stava così male che l’ho portata al pronto soccorso, senza trovare il coraggio di dire delle staminali. Una settimana dopo la seconda infusione, invece, è successa una cosa che in 11 anni non era mai capitata. Aveva poco ossigeno nel sangue e siamo stati costretti ad attaccarla a una macchina per una settimana”.

Ma quando ha portato la sua bimba da Vannoni che cosa le è stato detto?
“Mi disse: “Signora, vedrà. Sua figlia camminerà”. Non ha mai mosso un passo. Mi fu mostrato un video con un ballerino paralizzato che dopo la cura si metteva a ballare, mi misero in mano il foglio con i costi, e mi venne detto che prima della cura la bimba doveva essere visitata da un loro neurologo, che però fu dubbioso sulla possibilità di miglioramenti”

E lei, dopo le iniezioni, ha notato qualche progresso?
“In realtà all’inizio mi era parso di vedere qualcosa, sembrava ammalarsi di meno. Quando si ha un figlio in questa situazione, provi a fare qualunque cosa, speri nei miracoli. Con il senno di poi, mi sono accorta che se c’è stato qualche progresso è stato dovuto solo alla sua crescita”.

Come sono avvenute le infusioni di staminali?
“Siamo andati a Gravedona per il carotaggio osseo: la mia bimba è stata addormentata con l’anestesia totale, e dimessa poche ore dopo. Un mese dopo siamo andate a Trieste al Burlo Garofolo, da Andolina,per la prima iniezione”

E cosa è successo?
“È stato terribile. Abbiamo dovuto tenere mia figlia in tre, le hanno fatto una infusione spinale e una venosa, senza anestesia e in un luogo che sembrava di passaggio, non sterile. La seconda è stata ad ottobre: era necessario aspettare due mesi per vedere i progressi. Lei non ha mai camminato. Ma è forte, con i suoi continui sorrisi mi consola di tutto”.

LA RISPOSTA DI VANNONI

“Al momento non ci è stata notificata alcuna querela per la questione della pubblicazione del video, non ne sappiamo nulla”. Lo precisa l’avvocato Roberto Piacentino, legale di Davide Vannoni, che – secondo indiscrezioni investigative – sarebbe stato querelato dalla famiglia di Nicole, una bambina di quattro anni di Torino, per violazione della legge sulla privacy.

 

IL CONTO DI STAMINA

L’articolo del Corriere della Sera:

Guariniello sta interrogando i nuovi indagati. Sono quelli che hanno fatto «entrare» Vannoni e il suo trattamento negli Spedali Civili. E si sta delineando il quadro dei costi a carico dello Stato, del servizio sanitario: dal vaglio dei documenti acquisiti a Brescia si è già arrivati a sommare oltre un milione di euro per la «palliativa» Stamina. A parte le «donazioni». Come le migliaia di euro versate del signor Umberto, morto pochi giorni fa dopo l’ultimo trattamento a Brescia.
Ecco i nuovi indagati: Marcello Villanova, fisioterapista e autore di un paio di pubblicazioni sulla «sma», e Immacolata Florio, la pediatra che ha parlato della salute di alcuni bambini malati. Quindi Luca Merlino, dirigente della Regione Lombardia, tra i primi pazienti trattati da Stamina. E alcuni dirigenti medici di Brescia: Ermanna Derelli, direttrice sanitaria e moglie di un pm; Arnalda Lanfranchi, responsabile del laboratorio; Carmen Terraroli, responsabile della segreteria scientifica del Comitato etico; Gabriele Tomasoni, responsabile dell’anestesia e rianimazione; Fulvio Porta, oncologo pediatra. Una figura chiave, già indagata nel primo troncone torinese e prossima a essere interrogata, la biologa di Stamina Erica Molino.
Published by
Gianluca Pace