Brindisi, Vantaggiato: “Agito dopo 2 truffe, scriverò ai genitori di Melissa”

BRINDISI – ”Ho fatto un gesto dimostrativo perche’ ho subito due truffe e perche’ il fatturato negli ultimi anni e’ diminuito”. Giovanni Vantaggiato cosi’ ha spiegato al gip che lo interrogava il movente dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone. L’uomo ha specificato di non riuscire a sopportare l’idea di non dover essere risarcito da un suo cliente, Cosimo Parato, e da un fornitore di Avetrana, dai quali non ha ricevuto circa 400.000 euro.

Ha manifestato la volonta’ di scrivere una lettera ai genitori di Melissa Bassi, Giovanni Vantaggiato, sentito per tre ore e mezzo nel carcere di Lecce dal gip e dagli inquirenti. Ha chiesto come fare e ha pianto. Si e’ mostrato provato, a differenza di quanto accaduto nel primo interrogatorio sostenuto il 6 giugno scorso.

Giovanni Vantaggiato avrebbe trovato su un’enciclopedia – alla voce esplosivi – le istruzioni per miscelare la polvere pirica che ha poi versato nelle bombole che ha fatto esplodere davanti alla scuola Morvillo Falcone. La materia prima l’avrebbe acquistata in tre negozi della provincia di Lecce ed avrebbe fatto delle prove in campagna per esercitarsi.

I suoi affari, inoltre, avrebbero subito un forte ridimensionamento (da quattro a un milione di litri) da quando era cessato l’appalto con la Provincia per alcune scuole superiori di Brindisi, tra le quali proprio il professionale ‘Morvillo’, istituto vicino al tribunale e alla superstrada per Lecce. L’appalto era comunque cessato – a quanto si sa – nel 2003.

L’uomo ha quindi negato di aver agito con la complicita’ di altre persone e ha dimostrato una notevole competenza in materia elettronica.  Vantaggiato, riferendosi al movente dell’attentato, ha parlato dei suoi problemi economici spiegando di aver dovuto ridurre da sei a una unita’ il personale della propria azienda e di aver perso all’incirca il 70 per cento del fatturato.

Il 19 aprile scorso era stato letto un dispositivo di sentenza, proprio presso il tribunale di Brindisi, su una truffa di cui Vantaggiato era rimasto vittima. La controparte, il torrese Cosimo Parato (che doveva al presunto killer piu’ di 300mila euro, secondo la denuncia) era stata condannata alla liquidazione della somma, da determinarsi in sede civile. Subito dopo la decisione del giudice, Vantaggiato aveva pero’ scoperto che Parato non aveva alcuna disponibilita’ economica.

Vantaggiato avrebbe maturato per questa ragione un forte malcontento, alimentato dalla diminuzione del 70 per cento del fatturato della sua azienda. Da qui la decisione di compiere il gesto dimostrativo: la scuola Morvillo Falcone sarebbe stata scelta perche’ vicina al palazzo di giustizia e alla superstrada che Vantaggiato percorreva per raggiungere il tribunale.

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