Un uomo di 68 anni, Angelo Canavesi, è stato ucciso in una sparatoria avvenuta nella mattinata di lunedì 22 febbraio nel suo distributore di benzina a Gorla Minore, nel Varesotto. A sparare, con una pistola automatica, un rapinatore che è poi fuggito con l’auto della vittima portando via un bottino di un migliaio di euro. Moglie e figlio hanno assistito al tragico delitto.
La rapina è avvenuta verso le 8,30 nel distributore distributore Shell in via Monte Grappa dove il titolare era intento a prelevare l’incasso del week end. Alla vista del bandito, entrato armato di pistola, il Canavesi ha probabilmente cercato di opporre resistenza ed è stato colpito da alcuni colpi all’addome.
Subito dopo il malvivente è fuggito impossessandosi dell’auto della vittima che è stata soccorsa dalla moglie e dal figlio che erano nei pressi e che sono accorsi al rumore degli spari.
Il padre di Angelo Canavesi, Severino, ex campione di ciclocross, è molto noto nella zona dove la notizia ha suscitato profonda emozione. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Saranno che hanno istituto posti di blocco.
«Mio fratello era una persona stimatissima, e siamo sconvolti per quello che è successo». Lo ha detto, in lacrime, Enrico Canavesi, fratello del benzinaio. Il paese è ancora sotto choc e gli amici descrivono Angelo Canavesi come «una persona stupenda, che amava il suo lavoro».
Nella tarda mattinata è terminato il sopralluogo dei carabinieri e della polizia scientifica nell’area del distributore di benzina, mentre sono in corso le ricerche su tutto il territorio, anche con elicotteri. Le forze dell’ordine non hanno confermato alcune voci secondo le quali la Ford Fiesta rossa del benzinaio, usata dal rapinatore per fuggire, sarebbe già stata ritrovata nei pressi dell’autostrada Milano-Laghi.
Si susseguono intanto le testimonianze su Angelo Canavesi: era « una persona molto conosciuta in paese, e proveniva da una famiglia di ciclisti». Descrivono così la vittima amici e clienti che ogni giorno si fermavano a fare rifornimento al suo distributore. «Amava lo sport e la montagna, non aveva mai avuto problemi con nessuno», ha detto Ottavio P., uno degli amici. «In gioventù era stato un ciclista di buon livello e aveva vinto alcuni importanti trofei – ha continuato – poi ha rilevato il distributore che gestiva ormai da molti anni». Il padre Severino era stato un campione di ciclismo negli anni Quaranta, il fratello è presidente di una associazione di corridori di Gorla Maggiore.
