
Variante Omicron: green pass a sei mesi, stretta sugli stadi e tamponi per vaccinati? Le norme allo studio (foto Ansa)
Il Governo italiano, il prossimo 23 dicembre ha convocato la cabina di regia e valuta la stretta per contenere la diffusione di Omicron che circola al ritmo di un raddoppio ogni due giorni. Sul tavolo dell’esecutivo ci sono varie ipotesi. La più probabile è quella di portare la durata del Green pass a sei mesi in modo da favorire la dose booseter. Un’altra ipotesi che circola con insistenza è quella di obbligare i vaccinati a sottoporsi a tamponi per partecipare ad eventi pubblici come entrare negli stadi.
Appare lontano un possibile lockdown come quello che è stato deciso in Olanda e Gran Bretagna. Si parla anche della possibilità dell’obbligo delle mascherine all’aperto e del super green pass ovunque.
Variante Omicron, in arrivo il Green pass con scadenza dopo sei mesi
La stretta servirà anche a contenere feste e veglioni di fine anno, quando si prevedono fino cinquantamila casi al giorno. Si tratterà per Natale però solo di raccomandazioni. I tempi per imporre delle misure restrittive per quella data sono infatti troppo stretti.
Molto più realistico un divieto invece per feste in piazza, concerti e assembramenti per l’ultimo giorno dell’anno. Il divieto potrebbe poi essere esteso fino all’Epifania. Scrive Repubblica che la stretta verrebbe accompagnata “anche da una raccomandazione – se non addirittura da una norma – che punta a contenere il numero di commensali durante cenoni e occasioni conviviali”.
Sul tavolo c’è anche l’obbligo di certificato per i centri commerciali. Tutto sperando che quanto detto da Guido Rasi, ex Ema e consulente di Figliuolo, non avvenga. Rasi ha infatti avvertito a Mezz’ora in Più su Rai Tre che se si scoprisse che la variante Omicron buca il vaccino sarebbe praticamente un altro virus e l’Italia rischierebbe una “Pandemia B”.
Tampone per tutti agli eventi pubblici
Govedì 23 dicembre ci sarà dunque la Cabina di Regia anche alla luce dei nuovi dati. Il Consiglio dei ministri sarà poi pronto a dare il via libera alle misure annunciate. La prima misura potrebbe essere il tampone per tutti coloro che partecipano ad eventi pubblici tra cui gli stadi, misura che però non piace né agli scienziati né ai politici che la vedono come una misura punitiva nei confronti di chi si è vaccinato.
Repubblica scrive che l’esecutivo vorrebbe estendere il raggio d’azione del 2G (pass soltanto a vaccinati e guariti) ad altri settori dove oggi si può partecipare avendo fatto il tampone. Un problema è quello dei molti italiani che hanno un passaporto vaccinale ancora valido che scadrebbe tra gennaio e febbraio viste le molte somministrazioni della seconda dose tra luglio e agosto. Questa numero alto di italiani dovrebbero sottoporsi alla terza iniezione (che è possibile ricevere già a cinque mesi dalla seconda) rapidamente, entro un mese e mezzo. Se non lo fanno rischiano l’esclusione da ogni attività sociale: ristoranti, bar, teatri, cinema, stadi, musei.
Si ragiona anche sulla alla possibilità di far entrare soltanto vaccinati e guariti nei negozi al dettaglio (ad eccezione di farmacie e alimentari). Stessa stretta per trasporto pubblico locale (ipotesi difficile da praticare), aerei e treni a lunga percorrenza. Sul tampone ai vaccinati per i grandi eventi, l’alternativa è quella di tornare a farli svolgere a porte chiuse.
Feste private e veglioni: meglio fare il tampone
Gli esperti, per feste private e veglioni, consigliano di mantenere il distanziamento sociale evitando il contatto fisico tra persone non conviventi. Consigliano inoltre di indossare il più possibile la mascherina soprattutto in presenza di persone fragili o anziani.
Anche con il certificato verde aggiornato, è meglio sottoporsi a un test del tampone prima di andare alle feste. Ed è meglio che lo facciano tutti gli invitati. Gli esperti chiedono anche di arieggiare le stanze nelle stanze con molte persone e di lavare spesso le mani.
In zona bianca e gialla sarà comunque possibile fare visite a parenti e amici o fare shopping visto che sono consentiti tutti gli spostamenti. Presto però si tornerà ad indossare la mascherina sempre, anche all’aperto. Il tutto mentre alla finestra resta la possibilità che si arrivi all’obbligo vaccinale richiesto già da vari esponenti politici tra cui Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità del Lazio.
