Roma, Ignazio Marino: “Piazze libere da ambulanti”. Ma il centro è assediato

Venditori ambulanti, Marino: “Piazze liberate”. Ma il centro è ancora assediato

ROMA –  A meno di 24 ore dalla maxi retata contro gli ambulanti abusivi a Borgo Pio, per le strade del centro di Roma si torna già a mercanteggiare. L’operazione Cinque Piazze voluta dal sindaco Ignazio Marino che ha inviato un plotone di vigili a sgomberare piazza Trevi, Spagna, Navona, Pantheon e Colosseo, si è rivelata un mini-flop. Ieri il sindaco Marino si è esibito in “un controllo non annunciato” in due delle cinque piazze che l’amministrazione vorrebbe liberare dall’abusivismo: Fontana di Trevi e piazza di Spagna. “So bene che il problema non si risolve in pochi giorni, ma sono stati fatti passi in avanti e continueremo a lavorare per ristabilire la legalità”, ha detto il primo cittadino, arrivato in bicicletta e scortato come sempre da una coppia di vigili su due ruote. Davanti alla fontana della Dolce vita, Marino però non ha visto ambulanti e ha liquidato le foto circolate nei giorni scorsi sui quotidiani come “datate”. “Scatti d’archivio”, sono state le parole esatte usate dal sindaco che hanno dato il la ad una polemica coi negozianti.

“Ma che si aspettava Marino, che gli ambulanti gli chiedessero l’autografo?” si lamenta Alessandro Astrologo, proprietario di un negozio di calzature a piazza di Trevi. “È arrivato qui con la scorta dei vigili, è ovvio che i vu cumprà siano scappati. Venisse da solo, il sindaco. Camuffato da turista con la macchina fotografica al collo. Così vedrebbe davvero l’invasione che dobbiamo fronteggiare. E che ci provoca ogni anno danni economici pesantissimi che nessuno risarcisce”.

Gli abusivi, ribadiscono i negozianti, ci sono eccome: “Questo posto, con il racket degli stranieri, è diventato un vero e proprio suk. Ed è in mostra sul palcoscenico mondiale di Roma, con turisti e negozianti costretti ad assistere alla passerella di ambulanti di ogni tipo, mendicanti, artisti improvvisati e furbetti”. Sono organizzatissimi ed è difficilissimo stanarli: “Gli ambulanti irregolari hanno zone e turni, coprono orari che vanno dalle 7 fino a tarda notte”, piega il gestore dell’Antico Forno ‘Riposati’, da anni diventato punto di riferimento e portavoce per le istanze dei commercianti della zona.

“Negli ultimi anni qui sono aumentati i venditori improvvisati bengalesi, che ormai superano di gran lunga gli africani e gli stessi romeni – raccontano altri – peccato che anche gli agenti della municipale si siano assuefatti a questa situazione. Solo ogni tanto qualche vigile in borghese ne ferma qualcuno. Ma tornano puntualmente il giorno dopo e in alcuni casi addirittura dopo qualche ora”.

Con la pioggia, qualche commerciante in piazza comincia ad appendere gli ombrelli, ma nel frattempo spunta già uno strillone bengalese con la stessa merce, subito inseguito dallo stesso negoziante. “Qui è una guerra – racconta un negoziante – ci difendiamo scacciando via gli ambulanti, per tenerli almeno a qualche metro di distanza. Davanti alla Fontana, invece, il tormento è per i turisti: chiedono fino a cinque euro per una foto”.

Tra le ultime attività abusive ci sono anche i fotografi. Vari gestori di ristoranti nelle vie limitrofe alla piazza mostrano invece i “nascondigli” della merce, parcheggiata ogniqualvolta arriva la soffiata di un intervento dei vigili. Si tratta di cabine elettriche con le porticine rotte o piccoli cassonetti che coprono tubi e buste dove vengono nascosti pupazzi, ombrelli e gadget.

“Stiamo lavorando ad un protocollo che miri non solo alla lotta ai venditori abusivi ma che risalga a tutta la filiera, quindi lavori alla prevenzione”, si difende l’assessore alla Roma produttiva Marta Leonori. Intanto però la scure dei controlli e dei sequestri non si fermi a Borgo Pio, dove gli agenti del reparto volanti e del commissariato di zona hanno ritirato quasi 180 pezzi tra borse griffate contraffatte, impermeabili, ombrelli, ventagli,venduti in strada abusivamente tra via di Porta Angelica, via della Conciliazione e piazza Risorgimento. Cinque cittadini stranieri sono stati denunciati ed accompagnati all’ufficio Immigrazione. Le multe ammontano a complessivi 32.000 euro.
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Daniela Lauria