VENEZIA – In Veneto spunta un mini-ticket di 3 euro per la “lettura del referto e la diagnosi”. Nella regione che più di tutte, dunque, ha osteggiato i ticket sanitari, si pagheranno tre euro in più per una visita, in aggiunta ai 18 euro classici e ai 10 per la visita specialistica. Ma l’assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto ribatte: “Macché, per il cittadino anzi è un risparmio perchè col vecchio sistema pagava di più. Un’interpretazione malevola ha portato qualcuno a polemizzare su un ticket fantomatico”.
Non solo. Per poche ore, sempre in Veneto, nella Usl di Pieve Soligo (Treviso) è stato imposto un tempo massimo per la visita di controllo: 5 minuti. Una limite orario che ha fatto andare su tutte le furie i sindacati e che è stata ritirata in fretta e furia dietro intervento della Regione.
Domenico Mantoan, segretario regionale della Sanità veneta, spiega che in realtà lo spirito del ticket sul referto è molto diverso da quanto si è voluto far credere. È stato introdotta nel nomenclatore delle prestazioni una nuova voce, la cosiddetta “chiusura della prima visita” che permette di recarsi dallo specialista una seconda volta con il referto da lui prescritto durante il primo appuntamento per ricevere diagnosi ed eventuale indicazione di terapia. Ecco come si giustificano i 3 euro che fanno risparmiare i 13 euro di una visita normale. Erano stati i sindacati, secondo Mantoan, a chiedere che l’iniquità fosse sanata.