
Venezia a numero chiuso dal 2022: la prossima estate bisognerà prenotare e pagare l'ingresso (foto Ansa)
Venezia a numero chiuso dal 2022: dalla prossima estate per entrare nella città lagunare bisognerà prenotare e l’ingresso sarà a pagamento. Il sistema è già stato testato nel 2018 in epoca pre Covid. Dovrebbe funzionare con dei varchi elettronici e un’apposita app dalla quale prenotare l’accesso e pagare il contributo,Si tratta della cosiddetta “tassa di sbarco” prevista dalla Legge di Bilancio per il 2019 ma mai partita. La decisione, scrivono diversi quotidiani locali, sarebbe stata presa proprio in seguito all’assalto di questi giorni, in barba alle norme di distanziamento sociale previste per la pandemia da Covid-19.
Venezia a numero chiuso, dove saranno i tornelli
I primi varchi saranno posizionati già a settembre. Si parte dal Tronchetto per essere testati dai dipendenti del Comune e delle società partecipate. Poi arriveranno alla stazione ferroviaria, a piazzale Roma e al Terminal dei Lancioni per turisti. Va da sé che per i residenti e i pendolari saranno previste delle esenzioni. Anche i cittadini del Veneto dovrebbero essere esenti dal pagamento del ticket, ma comunque dovranno prenotare il loro accesso.
Venezia a numero chiuso, l’annuncio del sindaco Brugnaro
Il sindaco Luigi Brugnaro lo aveva anticipato l’11 luglio scorso durante la presentazione della Fondazione per Venezia Capitale mondiale della Sostenibilità. “Ci saranno dei tornelli come quelli del supermercato” aveva detto. Aggiungendo: “E con una app si potrà passare, in base alla disponibilità che si ha. Se uno è un cittadino, avrà sempre la chiave del cancello, se uno è un ospite ce l’avrà per il periodo in cui è ospite”.
“Con il contributo d’accesso possiamo usare la leva finanziaria per dissuadere le persone che non hanno prenotato l’ingresso alla città. Nell’arco di uno, due o tre anni, vedremo come andrà la pandemia, ma Venezia non si fermerà”.
Di fronte ai disagi e alle resse, soprattutto agli imbarcaderi dei vaporetti, che si sono registrati i questi giorni, si sono levate le voci delle opposizioni. “Dopo sei anni l’amministrazione non ha ancora avviato alcun piano per la gestione e programmazione del turismo – ha dett Monica Sambo, capogruppo comunale del Pd – Il Comune ha ricevuto innumerevoli risorse statali per la gestione e programmazione del turismo”.
“Basta solo ricordare i 10 milioni del Patto per Venezia. Purtroppo la giunta Brugnaro ha deciso di destinare questi fondi per altre funzioni assolutamente non condivisibili, come ad esempio i milioni di euro dirottati sul Salone nautico”.
