Venezia, archiviata inchiesta sul Ponte di Calatrava: “Nessun reato, tanta incapacità”

Nessun reato, ma molti errori: l’inchiesta sul Ponte di Calatrava è stata archiviata dal Giudice per le indagini preliminari di Venezia Giandomenico Gallo, che ha accolto la richiesta del Procuratore aggiunto Carlo Nordio, per il quale però c’é stato “dilettantismo” e una “radicale incapacità di comprendere la complessità tecnica inerente ad un’opera così ambiziosa”.

Dopo quasi due anni di indagini sulla costruzione del quarto ponte sul Canal Grande progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava non sono emersi reati a carico dei due tecnici comunali indagati per abuso di ufficio – gli ingegneri Salvatore Vento e Giuseppe Scibilia – ma nella sua richiesta di archiviazione il Pm Carlo Nordio, pur non formulando nessun rilievo penale, esprime però pesanti critiche.

Il magistrato- come riportano i giornali locali – ritiene infatti che siano stati compiuti “gravissimi errori”, parla di “dilettantismo”, di un “approccio semplicista e sbrigativo” e, a proposito della vicenda dell’accesso dei disabili” di “rozza noncuranza sconfinante nel cinismo”.

Secondo il Pm, tutti i protagonisti di questa vicenda avrebbero infatti manifestato “un’imperturbabile neutralità nei confronti dei soggetti più deboli” con la scelta di privilegiare “considerazioni di ordine estetico” rispetto alle esigenze dei disabili. Errori e ‘anomalie’, per il magistrato, nella fase progettuale, esecutiva e nello stesso bando che avrebbero portato alla dilatazione dei tempi di realizzazione e dei costi. Il Procuratore aggiunto arriva inoltre ad ipotizzare un “tacito accordo tra il committente (il Comune) e l’architetto Calatrava per far apparire economicamente conveniente un’opera in realtà complessa e costosa”.

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Emiliano Condò