
VENEZIA ā Da 12 anni Elisa eā immobilizzata a letto, dopo un incidente stradale tenuta in vita artificialmente. Il padre Giuseppe chiede che venga staccata la spina a sua figlia, 46 anni, per darle una morte dignitosa ādal momento che quella che fa ā dice ā non ĆØ una vita dignitosaā. Elisa rimase vittima in un incidente stradale, nel 2006, nellāauto guidata dal fidanzato che si salvò, ma poi per il rimorso si tolse la vita.
Lei, invece, come racconta il padre a āIl Gazzettinoā e al āCorriere Venetoā, da allora ĆØ tenuta in vita allāAntica Scuola Santa Maria dei Battuti di Mestre, in uno stato vegetativo persistente, nutrita con un sondino, non sente e non parla e respira con una cannula.
āNon ĆØ più vita, ĆØ sofferenza, ĆØ il nulla: lo Stato deve fare qualcosa per liberare queste personeā chiede il genitore che ĆØ stato contattato da Filomena Gallo, segretario nazionale dellāassociazione āLuca Coscioniā, che sta conducendo da tempo una battaglia per il testamento biologico e per lāeutanasia.
A Giuseppe, 70 anni, ĆØ rimasta solo la figlia nella sua famiglia, e sa che non cāĆØ per lei alcun futuro: āvorrei ā auspica ā che venisse fatta una legge, che ci fosse comprensione per queste condizioni drammatiche, che non sono vita. Ma guardi come fu attaccato Englaro. Io non voglio fare una battaglia personale, non ĆØ mia figlia il problema ĆØ altro. La signora che divide la stanza con Elisa ha 68 anni ed ĆØ cosƬ da 1917. āIl problema di chi si trova in stato vegetativo ā osserva ā non viene mai affrontato. Nemmeno oggi che il dibattito sul testamento biologico ĆØ apertoā.